• 7 Ottobre 2024 16:18

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Venezia, allo studio canale esterno per il traffico crociere

Accordo tra Comune e Autorità portuale

 

Una valutazione congiunta sull’impatto del traffico crocieristico entro tre mesi e l’ipotesi di realizzazione di un canale esterno che riduca la necessità di passaggio a San Marco. Sono i risultati raggiunti da un incontro tra il sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni e il presidente dell’Autorità portuale Paolo Costa che chiude la discussione aperta alcuni giorni fa sull’impatto ambientale delle navi da crociere sui delicati equilibri della laguna.

Sotto accusa i danni arrecati dal flusso di circa 1,6 milioni di passeggeri che ogni anno raggiunge la città via mare alimentando, secondo una ricerca presentata dall’associazione Ambiente Venezia, le problematiche legate all’inquinamento atmosferico e all’erosione delle rive: “una nave – emerge dal dossier – inquina come 14 mila auto”.

Ad alimentare la polemica anche la presa di posizione del neo ministro dell’Ambiente Corrado Cini che aveva rilanciato l’ipotesi di trasferire il traffico crociere in una apposita struttura offshore, progetto che ciclicamente agita i sonni della portualità veneziana. Tanto da indurre l’Autorità portuale a ribadire, nei confronti delle compagnie di navigazione, di “essere impegnata nella piena valorizzazione del terminal crocieristico di Venezia Marittima ottenuto dalla paziente trasformazione del vecchio proto merci oggi integralmente trasferito a Marghera”.

“L’importante – ha dichiarato Orsoni al termine dell’incontro – è aver già concordato sugli obiettivi, che sono quelli di valorizzare al massimo il nostro porto, senza deprimerne le potenzialità, facendo nel contempo l’interesse della città, che è quello di avere un porto importante che funzioni rispettando le caratteristiche, anche fisiche, del territorio”.

Lo scorso anno, secondo i dati dell’A.p. di Venezia, le grandi navi hanno riversato in città due milioni di passeggeri. I croceristi sono stati 1.617.011 con un incremento del 13,80% rispetto al 2009. Dal 1997, i croceristi sono cresciuti del 439,9 per cento. In particolare, il terminal crociere, nella classifica degli scali europei, è passato dalla decima alla quarta posizione nel Mediterraneo (secondo l’analista GP Wild, primo con Barcellona come homeport).

“Siamo coscienti e compartecipi – ha sottolineato Costa – del fatto che non dobbiamo portare danni, ma solo vantaggi, alla città e riteniamo che sia perseguibile l’obiettivo dell’impatto zero. La rilettura totale che effettueremo nei prossimi tre mesi si potrà concludere in due modi: o non emergeranno problemi, oppure, se ne emergessero, troveremo soluzione a questi problemi”.