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Marittimi filippini, al rischio migliaia di certificazioni: Per l’UE l’addestramento ricevuto non sarebbe conforme agli standard internazionali

Napoli, 30 gennaio 2023 – di Catello SCOTTO PAGLIARA – Dopo le continue restrizioni ed i relativi provvedimenti che si sono susseguiti dapprima con l’emergenza pandemica e, poi, con la tutt’ora in corso crisi russo-ucraina, il settore marittimo sembra prepararsi ad una nuova ondata che potrebbe arrecare non pochi disagi al comparto. E stavolta le decisioni proverrebbero internamente dall’Europa.

Infatti, un provvedimento emanato da Bruxelles rischierebbe di non veder più riconosciuta la licenza di navigazione ai marittimi filippini poiché la loro formazione (il cosiddetto STCW training per intenderci) non sarebbe conforme agli standard dell’EMSA, l’agenzia europea per la sicurezza marittima. Ciò precluderebbe di fatto alla gente di mare filippina di poter imbarcare su navi battenti una delle bandiere della comunità europea. Tale scenario, se dovesse essere confermato, vedrebbe tantissime compagnie di navigazione a trovarsi, da un giorno all’altro, ad avere una enorme carenza di personale, con la conseguente problematica di dover individuare, in tempi ristretti, ulteriore personale per rimpiazzare quei marittimi che, per l’Unione, non sarebbero più in possesso dei requisiti minimi standardizzati per poter prendere imbarco.

Tale situazione, dal punto di vista delle imprese di navigazione italiane o che comunque scalano regolarmente i nostri porti nazionali, potrebbe avere poche ripercussioni se si parla di ufficiali di bordo, che – su navi battenti bandiera nazionale (o comunque comunitaria) –  risultano essere relativamente pochi in termini numerici (numeri che parrebbero aumentare considerevolmente in altri contesti europei).

Di portata maggiore risulterebbe essere invece tale problematica se rapportata ai cosiddetti “lavoratori comuni”, di cui parrebbe contarsi un massiccio impiego soprattutto su navi da crociera.

Uno scenario a cui si sarebbe forse potuta trovare soluzione già dal 2006, quando alcune Associazioni denunciarono la non congruità agli standard internazionali della formazione marittima erogata da istituti privati nelle Filippine, ricevendo però dalla Commissione Europea continui rinvii che hanno portato, ora, alle prossime imminenti scadenze.

Ciò che infatti verrebbe messo in discussione non riguarderebbe i livelli di sicurezza e di professionalità messi in atto dai lavoratori filippini mentre sono arruolati a bordo, bensì un incongruo sistema di monitoraggio dell’addestramento ricevuto, situazione su cui il Governo Filippino parrebbe essere al lavoro per rientrare negli standard previsti.

Nel tentativo di fronteggiare tutto ciò, in ottica anche di impedire a migliaia di lavoratori di trovarsi disoccupati da un giorno all’altro, il Governo Filippino ha istituito un comitato per la tutela della locale gente di mare, trovando il supporto di diversi sindacati nonché di enti internazionali. Ciò che sembra remare contro un rapido riassetto di tale situazione è proprio il fattore tempo. Difatti, in mancanza di un intervento risolutivo, i certificati attualmente in possesso dei marittimi filippini verrebbero riconosciuti fino alla loro scadenza, con prime ripercussioni ipotizzabili già dal prossimo mese di marzo, comprendendo l’arco temporale dei successivi cinque anni.

Seguirà, di conseguenza, come su anticipato, l’impossibilità del reclutamento per tale categoria su navi battenti bandiere UE. Un diretto effetto per contrastare la carenza di personale, potrebbe portare tante imprese di navigazione a scegliere di cambiare bandiera orientandosi verso quelle extra UE, impoverendo difatti la consistenza del naviglio comunitario.

La scelta sarebbe ora nelle mani degli Stati membri dell’Unione europea, ma il tutto prenderebbe il via da una proposta della Commissione europea (formulata sulla base dei dati forniti dall’EMSA) e dalla quale gli Stati membri non potrebbero discostarsi individualmente, se non a maggioranza qualificata.

Uno scenario forse improbabile, con la sola certezza che il tempo stringe.