• 4 Dicembre 2024 00:34

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Infortuni sul lavoro, il settore marittimo in calo del 21%

L’Inail presenta il Rapporto annuale 2011

 

Lo scorso anno sono stati 725.174 gli infortuni denunciati all’INAIL, per un calo del 6,6% rispetto ai 776.099 del 2010. In flessione del 5,4% anche i casi mortali, passati da 973 a 920. In generale, dunque, rispetto al 2010 si sono verificati 51mila infortuni in meno e da due anni il numero dei decessi rimane ben al di sotto dei mille casi.

È quanto emerge dal Rapporto annuale dell’Istituto presentato oggi a Montecitorio alla presenza di Gianfranco Fini e del ministro del Lavoro, Elsa Fornero.

Nel settore navigazione, in particolare, tra il 2010 e il 2011 gli infortuni sul lavoro risultano in calo del 21%. Il 98,6% dei 1.002 casi avvenuti nel 2001 si sono verificati sul luogo di lavoro, dunque a bordo delle navi, il 1,4% in itinere.

La categoria più soggetta ad incidenti è quella addetta al naviglio passeggeri con oltre la metà dei casi (anche se la stessa categoria fa registrare una forte diminuzione di eventi, -23,5%);  a seguire il carico e la pesca che insieme alla categoria passeggeri coprono oltre l’85,0% degli eventi avvenuti nel 2011.

In un settore dove l’occupazione femminile è ancora limitata (e concentrata prevalentemente sul naviglio di bordo) gli infortuni a carico di lavoratrici risultano pari al 4,3% del totale.

L’età media degli infortunati di sesso maschile nel 2011 è di 43,8 anni (nel 2010 era 42 anni), mentre per quelli di sesso femminile a 34,3 anni (nel 2010 era 34,7).

Per circa il 74% gli infortuni del 2011 hanno colpito marittimi di nazionalità italiana, la rimanente quota per il 42% è costituita da marittimi di nazionalità tunisina (14%), che sono presenti quasi esclusivamente nel settore della pesca, e da lavoratori di nazionalità romena (28%).

Sette gli infortuni mortali tutti avvenuti sul luogo di lavoro, nessuno in itinere. Cinque di questi nel settore pesca che conferma la sua rischiosità, soprattutto a causa dei naufragi che mettono a repentaglio la vita dell’intero equipaggio. Un’analisi degli eventi riferita agli sette cinque anni indica che a causa proprio dei naufragi il settore pesca ha fatto registrare il 68% degli infortuni mortali totali.

In diminuzione del 2,1% rispetto al 2010 le prestazioni di temporanea inidoneità alla navigazione (circa 22 mila giornate) erogate dall’INAIL Settore Navigazione. Nello stesso periodo sono state indennizzate complessivamente circa 1,9 milioni di giornate per malattia comune, dato che risulta sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente.