Dopo l’approvazione alla Camera comincia l’iter a Palazzo Madama
La Commissione Lavori pubblici del Senato ha avviato l’esame del ddl 3257 “Legge Quadro in materia di interporti e di piattaforme logistiche territoriali”, già approvato dalla Camera dei deputati.
Tra gli obiettivi del provvedimento, finalizzato a introdurre un quadro normativo generale in materia: miglioramento e incremento dei flussi di trasporto; razionalizzazione del territorio in funzione del trasporto; diminuzione dell’impatto ambientale; superamento dei limiti del trasporto ferroviario tradizionale e intermodale terrestre e marittimo.
Il testo prevede una “ricognizione degli interporti e delle infrastrutture intermodali già esistenti” da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, cui spetta anche l’elaborazione di un “Piano generale per l’intermodalità”. Stabilisce, inoltre, la determinazione di un “ambito di influenza” per ciascuna piattaforma logistica (in coerenza con i corridoi transeuropei di trasporto), e i requisiti per l’individuazione di nuovi interporti e infrastrutture intermodali (di concerto tra i ministeri delle Infrastrutture e dell’Ambiente).
I compiti di indirizzo, programmazione e coordinamento “di tutte le iniziative inerenti allo sviluppo delle piattaforme logistiche territoriali e di promozione dello sviluppo economico e del miglioramento qualitativo delle aree facenti parte delle piattaforme logistiche territoriali” sono delegati a un apposito “Comitato nazionale per l’intermodalità e la logistica”.
Quest’ultimo, d’intesa con la Conferenza Unificata e il ministero delle infrastrutture, individuerà annualmente anche i progetti relativi alla realizzazione e all’implementazione degli interporti, delle infrastrutture intermodali e delle piattaforme logistiche territoriali. A tale scopo è autorizzata una “spesa di 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2012, 2013 e 2014”.
Infine, i progetti di realizzazione e di implementazione degli interporti, delle infrastrutture modali e delle piattaforme logistiche territoriali, elaborati sulla base del Piano generale per l’intermodalità, saranno considerati “variante urbanistica rispetto ai piani urbanistici di competenza delle Amministrazioni locali, nei cui ambiti sono ubicate le piattaforme logistiche territoriali”.