• 14 Novembre 2024 13:08

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Francia, 125 milioni evasi in Italia per “illecita” esenzione Iva ai maxi-yacht

Isyba denuncia concorrenza sleale del Paese transalpino

 

Metà del gettito della “tassa sulle unità da diporto”, 125 milioni l’anno, evaso grazie all’illecita “esenzione Iva” concessa dalla Francia. È quanto denunciato da una circolare di Isyba, associazione italiana dei mediatori del settore yacht, che stigmatizza “l’attività di società armatrici border line e delle tante Agenzie di servizi che, contrariamente a quelle che operano negli altri 26 Stati dell’Unione Europea, possono operare in un regime fiscale di concorrenza sleale”.

L’inghippo è presto detto. Secondo la normativa europea, indipendentemente dalla nazionalità della società armatrice, l’attività di noleggio yacht è assoggettato al regime Iva del Paese in cui tale attività è effettuata (in Italia, ad esempio, è del 6%). In Francia, invece, nonostante l’apertura di due procedure di infrazione da parte dell’Ue, si continua a non applicare alcuna imposta sul valore aggiunto.

Nel prendere posizione nei confronti delle “società di comodo” che usano il territorio italiano per attività commerciali “iva esenti” illegalmente (in particolar modo nell’area della Costa Azzurra), Isyba chiede al governo la difesa del “diritto territoriale italiano” e un’azione in grado di permettere a guardia di Finanza e dogane di “sanzionare i comportamenti fiscalmente scorretti, ai sensi della Direttiva 2008/8/CE”.