• 27 Luglio 2024 03:22

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Deiulemar, ipotesi di appropriazione indebita

Aperta un’inchiesta contro ignoti. Timori per la solvibilità del gruppo

 

Gli occhi di Torre del Greco sono stati puntati in questi giorni sull’Hotel Mercure-Sakura. È qui che si è tenuto, non senza momenti di tensione, il “tavolo tecnico” tra il pool di legali che difende gli obbligazionisti Diulemar, l’amministratore unico della società, l’avvocato Roberto Maraviglia, e gli eredi dei fondatori della compagnia di navigazione.

Un appuntamento da cui non sono emerse novità di rilievo se non la volontà di evitare qualsiasi tipo di distinzione tra possessori di titoli regolari e “irregolari” (in attesa, tra un paio di settimane, dei risultati del censimento sull’effettivo numero di cedole fuori norma) e la “voce di corridoio” della costituzione di una newco, società in cui far confluire tutte le attività del gruppo.

Una mossa, quest’ultima, che dovrebbe tranquillizzare i creditori sulle reale volontà dell’azienda e su una solvibilità che comincia a essere messa in discussione. È il caso ad esempio della Federconsumatori che ha espresso in un comunicato “scetticismo” e “paura” intorno alla “reale solidità finanziaria della Deiulemar Spa”.

Su una questione che si ingrossa giorno per giorno creano preoccupazione anche le notizie provenienti dall’estero. Deiulemar è creditrice della Transfield, società trader delle Isole Vergini Britanniche, per 26 milioni di dollari. Una storia legata a sei contratti future che si è chiusa nelle aule dei tribunali americani nel mese di gennaio (in concomitanza con il tentativo di ricontrattare gli accordi con la Paragon) con il sequestro giudiziario di due unità della flotta (la “Leonardo Lembo” e  la “Michele Iuliano”).

Anche la giustizia italiana, intanto, punta i fari sul caso. Dopo la Consob è toccato al Tribunale di Torre Annunziata aprire un fascicolo contro ignoti a seguito di un esposto presentato da una obbligazionista, titolare di cedole per 30 mila euro, cui era stato negato il pagamento degli interessi. Tra i reati ipotizzati, l’appropriazione indebita.