• 4 Ottobre 2024 06:42

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Decreto Sviluppo, si all’autonomia finanziaria dei porti

1% dell’Iva, con un tetto di 70 milioni. Via libera ai project bond

 

Nel Decreto Sviluppo esaminato oggi nel Consiglio dei Ministri è inclusa anche l’autonomia finanziaria dei porti, primo step verso la possibilità da parte delle Ap “di finanziare autonomamente l’infrastrutturazione”.

La norma, in particolare, prevede di destinare agli scali, con un limite massimo di 70 milioni di euro l’anno, l’1% dell’Iva e delle accise derivanti dalle operazioni di movimentazione delle merci.

“Si punta così – spiega il documento del governo – a dare nuovo impulso alla infrastrutturazione portuale e alla viabilità stradale e ferroviaria di connessione consentendo, inoltre, il potenziamento del piano di sviluppo delle cosiddette autostrade del mare”.

Il provvedimento, secondo il governo, consente “una razionalizzazione e ottimizzazione delle risorse assegnate ai singoli porti, in quanto le imposte incamerate sono proporzionali alla quantità di operazioni effettuate e, pertanto, legate all’effettiva funzionalità del porto stesso”.

Per facilitare il finanziamento delle infrastrutture il decreto prevede inoltre lo strumento del project bond e l’estensione a tutte le opere infrastrutturali realizzate in partenariato pubblico-privato del campo di applicazione della disciplina di defiscalizzazione. “La normativa vigente – si sottolinea – individua invece solo alcune tipologie di opere infrastrutturali alle quali si applica la defiscalizzazione, tra cui ad esempio non sono comprese le reti ferroviarie non metropolitane e le infrastrutture aeroportuali. Inoltre si interviene sulla disciplina relativa alle opere portuali al fine di agevolare l’utilizzo degli strumenti già previsti”.

Nell’ambito del project financing è stabilita, infine, l’obbligatorietà della conferenza dei servizi preliminare, da stabilirsi con uno studio di fattibilità.