• 27 Luglio 2024 06:59

Seareporter.it

Quotidiano specializzato in politica dei trasporti marittimi

Costa Concordia, Gabrielli: “ottimistico, sette-dieci mesi per recupero”

Audizione al Senato del commissario all’emergenza

 

“Rimozione totale, salvaguardia dell’ambiente e rispetto delle attività economiche e sociali dell’isola”, queste le condizioni che la società armatrice, Costa Crociere, ha inserito nel capitolato inviato alle 10 società invitate a definire un progetto di rimozione della nave Concordia. Le ha sintetizzate così, il Capo Dipartimento della Protezione Civile, Franco Gabrielli, durante l’audizione di ieri presso l’VIII Commissione – Lavori Pubblici, Comunicazioni del Senato per riferire sulle iniziative intraprese in qualità di Commissario delegato per l’emergenza. Franco Gabrielli ha relazionato su diversi ambiti di intervento affidati al suo coordinamento, quali la ricerca dei dispersi, il monitoraggio della stabilità della nave, il piano di recupero del carburante, la rimozione del relitto e il piano per prevenire e fronteggiare l’eventuale rischio da inquinamento ambientale. Gabrielli ha sottolineato la complessità del contesto in cui sta operando la struttura commissariale. Proprio per questo, è difficile stabilire in quanto tempo verranno svolte tutte le operazioni di rimozione della nave Costa Concordia: “i sette-dieci mesi di tempo stimati sono un tempo ottimistico” per una situazione così complessa, ha voluto precisare il Capo Dipartimento, poiché è ancora da “verificare la condizione della fiancata appoggiata sul fondale”. Per quanto riguarda il pericolo di inquinamento ambientale, Il Commissario delegato ha affermato che “sia sotto il profilo degli idrocarburi” che potrebbero riversarsi in mare, “sia sotto il profilo batteriologico”, le rilevazioni sull’acqua che circonda la nave, al momento, non delineano una situazione di pericolo per l’ambiente. Anche se i parametri registrati non sono quelli di un’acqua cristallina, trattandosi di una zona antistante ad un porto, si possono definire comunque “compatibili con l’ambiente”. Rispetto infine alle attività di recupero dei dispersi, che proseguono solo nella parte emersa della nave per garantire le condizioni di sicurezza dei soccorritori, il Capo Dipartimento ha voluto sottolineare “l’impegno e l’abnegazione oltre i limiti del consentito” di chi ha concorso alle operazioni. Attualmente, le vittime del naufragio recuperate e identificate sono 17 mentre restano 15 le persone disperse. Si tratta di 4 italiani, 6 tedeschi, 2 francesi, 2 statunitensi e un indiano.