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Contrabbando a Napoli e in Italia: pubblicato il report 2022 di Intellegit e BAT Italia

Diredazione City

Lug 11, 2022

Roma, 11 luglio 2022 – Il contrabbando di sigarette, liquidi da inalazione per sigarette elettroniche (eLiquid) e stick di tabacco riscaldato (THP) è un fenomeno criminale che colpisce una serie di soggetti e interessi collettivi, a partire dall’Erario e la salute dei consumatori, gli operatori della filiera del tabacco, e non ultimo gli operatori legali della distribuzione, come i tabaccai.

In Italia, la sinergia delle azioni delle Forze dell’Ordine, l’introduzione di strumenti di tracciamento sempre più sofisticati lungo tutta la filiera, il mantenimento di una politica fiscale equilibrata, e la sensibilizzazione dei consumatori finalizzata alla diffusione di una cultura della legalità hanno permesso di ridurre significativamente l’impatto del fenomeno, del 38% rispetto al 2020. Infatti, mentre in alcuni Paesi europei le vendite illecite assumono proporzioni particolarmente significative, come Francia e Grecia dove le quote di contrabbando rappresentano rispettivamente il 29 % e il 24% sul totale del consumo, in Italia l’incidenza è del 2,2%: il nostro Paese si posiziona infatti al 27esimo posto (su 30) della classifica sull’incidenza del consumo illecito.

Un quadro complessivamente migliore rispetto ad altri Paesi europei non esclude tuttavia che fattori esogeni propri della nostra attualità, come elevata inflazione, crisi energetica e conflitto russo-ucraino, favoriscano una potenziale ripresa del fenomeno nei prossimi anni. Inoltre, anche per il 2021 il prezzo si è confermato uno dei principali driver del contrabbando: con l’aumento dei prezzi delle sigarette – che nel corso del 2020 è stato in media di 2,6 punti percentuali superiore al livello generale dei prezzi – i consumatori meno abbienti rischiano di essere espulsi dal mercato legale e di decidere di optare per un mercato più in linea con le loro disponibilità economiche.

Sono questi alcuni dei dati e delle riflessioni contenuti nell’annuale Report sul contrabbando in Italia, quest’anno intitolato “Il mercato illecito di sigarette e prodotti di nuova generazione in Italia. Come cambia tra crisi economica, fine pandemia e scenari di guerra”. Lo studio è realizzato da Intellegit, la start-up sulla sicurezza dell’Università di Trento, con il contributo di BAT Italia e curato da Andrea Di Nicola (presidente e socio fondatore Intellegit, nonché professore di criminologia e direttore del Centro di Scienze della Sicurezza e della Criminalità). Il Report, giunto alla sua 5^ edizione, da quest’anno viene esteso anche a Trieste oltre a Napoli, Milano, Bari e Palermo, e incrocia i più recenti dati disponibili dalle diverse fonti esistenti in materia (Project Stella KPMG, Empty Pack Survey, Mistery Shopper a cura di AZ Investigation, BAT, Comando Generale della Guardia di Finanza, dati sul monitoraggio dei canali di vendita illecita online dei prodotti di nuova generazione). Oltre all’analisi delle rotte, dei punti di transito, dei luoghi di consumo e di sequestro delle sigarette di contrabbando e dei prodotti di nuova generazione, quest’anno contiene anche un approfondimento sulle percezioni e le opinioni dei tabaccai sul fenomeno del contrabbando nel nostro Paese.

SIGARETTE DI CONTRABBANDO: CRESCE L’INCIDENZA DAI PAESI DELL’EST

Per quanto riguarda il contrabbando di sigarette, anche per il 2021 Udine (33,8%) e Trieste (21,5%) si classificano ai primi posti per la maggiore incidenza di prodotti non domestici sul totale di quelli rilevati e confermano la loro crescente importanza strategica nei flussi di sigarette non domestiche provenienti dall’Est Europa e dai Balcani, regione da cui originano il 33% dei flussi illeciti, di cui il 16,9% solo dalla Slovenia, principale paese di provenienza. Perdono invece di importanza i canali tradizionali dall’Ucraina e dalla Bielorussia, situazione destinata a perdurare anche nel prossimo futuro a causa del conflitto armato in corso, suggerendo modificazioni a livello di gruppi criminali e di modalità operative che vanno poste sotto attenzione. Oltre la metà dei sequestri (56,6%) nel nostro Paese appartiene alla categoria delle illicit whites, marchi prodotti lecitamente in Paesi extra UE e destinati invece soprattutto al mercato illecito nei Paesi dell’Unione Europea. La produzione di tali sigarette è concentrata nell’Est Europeo per ragioni legate direttamente al minor prezzo del pacchetto e alla minor qualità del tabacco lavorato usato in quei Paesi. Ancora una volta, dunque, i differenziali di prezzo fra nazioni si confermano essere una delle principali leve del contrabbando.

ILLICIT WHITES: CAMBIA LA GEOGRAFIA DEI CONSUMI

Nel 2021 l’incidenza di illicit whites sul totale dei pacchetti non domestici rilevati diminuisce rispetto al 2020, ma i dati

mostrano un consumo che non è più solo una peculiarità dei comuni del Sud ed è diffuso in altre aree del Paese.

Casoria, la prima città in classifica, si attesta su un valore di poco superiore al 50%, contro più del 75% della prima classifica dello scorso anno (Marano di Napoli). Inoltre, in cima alla classifica si trovano per la prima volta anche città del Nord Italia: Modena (terzo posto) con un’incidenza del 50%, Savona e Rimini (sesto e ottavo posto) con il 33,3%. Sembrerebbe quindi che il consumo di questa tipologia di sigarette non sia più solo una peculiarità dei comuni del Sud ma si stia diffondendo in altre aree del Paese.

AUMENTANO I PREZZI: MERCATO ILLECITO IN RIPRESA

I prezzi di vendita delle sigarette lecite sono aumentati nel 2021 in quasi tutti i Paesi europei. In Italia il costo medio di un pacchetto di sigarette è di poco superiore ai 5€, 16 centesimi in più rispetto al 2020. L’aumento dei prezzi e la loro variabilità in Europa sono fattori che rappresentano una vulnerabilità del sistema e un’opportunità per i contrabbandieri. Questo soprattutto alla luce dei valori rilevati sul consumo di sigarette non domestiche in Italia: benché in media nel 2021 il consumo di prodotti illeciti sia diminuito rispetto agli anni precedenti (3%, la metà di quello del 2016), nella seconda metà del 2021 si osserva una leggera crescita, che potrebbe indicare il rischio di una graduale ripresa del mercato illecito a causa dell’allentarsi delle misure contenitive adottate per la pandemia di Covid-19 e delle conseguenze economiche che ne sono derivate, ora enfatizzate dall’instabile quadro geopolitico Europeo caratterizzato da inflazione elevata, crisi economica ed energetica e conflitto Russo-Ucraino.

L’ATTIVITÀ DI CONTRASTO DELLA GUARDIA DI FINANZA

Nel 2020 la Guardia di Finanza ha effettuato 1.824 operazioni nel contrasto al fenomeno del contrabbando. I tabacchi sequestrati sono per oltre la metà di illicit whites (56,5%) e per il 43,1% di marchi noti, costituiti entrambi principalmente da tabacchi lavorati (sigarette e altri prodotti confezionati, rispettivamente 92,3 e 98,0%).

I sequestri si sono concentrati nei comuni della Campania, che spiccano sia per numero di operazioni sia, in alcuni casi, per quantità sequestrata, ma anche nelle aree portuali del Friuli e della Liguria e in Lombardia. Napoli si conferma al primo posto tra le province italiane per numero di sequestri (893), ma anche Trieste e Genova confermano la loro rilevanza, in particolare il capoluogo friulano, al primo posto nella classifica nazionale delle quantità sequestrate, con 80,1 tonnellate, seguita da Brescia (57,5 tonnellate), Napoli (49,5 tonnellate) e Genova (13,5 tonnellate).

“L’azione di contrasto è stata ulteriormente intensificata nel 2021 e nei primi mesi del 2022, nel corso dei quali sono state sequestrate 649 tonnellate di tabacchi lavorati esteri e denunciate 1.165 persone, di cui 155 tratte in arresto. Le indagini confermano la transnazionalità del fenomeno e il coinvolgimento di ramificate organizzazioni criminali, dotate di grandi quantità di risorse finanziarie, mezzi e uomini, che ottengono enormi profitti in danno del bilancio dello Stato e dell’Unione europea, degli operatori onesti e della salute dei consumatori. L’Italia continua ad essere, inoltre, sia mercato di consumo che luogo di produzione e transito di prodotti verso altri Paesi membri. In tale contesto, la Guardia di Finanza ha rafforzato la propria partecipazione al network internazionale delle Agenzie di law enforcement. Tali forme di cooperazione, promosse da Europol, Interpol, Olaf e Organizzazione Mondiale delle Dogane, consentono un continuo e mirato scambio di informazioni ed azioni operative coordinate volte a disarticolare le organizzazioni criminali ed a sottoporre a sequestro i proventi illeciti, anche all’estero. A partire dal mese di giugno del 2021, un ulteriore impulso alle attività di indagine è stato fornito dalla Procura Europea, di cui la Guardia di Finanza, quale forza di polizia economico-finanziaria a competenza generale, è il naturale referente nella repressione dei reati, come il contrabbando, che ledono gli interessi finanziari unionali” ha dichiarato il Generale di Brigata Giuseppe Arbore, Capo del III Reparto Operazioni del Comando Generale.

TABACCO RISCALDATO (THP) E E-LIQUIDS: MERCATO IN CRESCITA E CONTRABBANDO ONLINE

Tra il 2018 e il 2021, le abitudini dei consumatori sono cambiate sensibilmente: il mercato delle sigarette tradizionali ha subito un calo del 9,4%, mentre il consumo dei prodotti di nuova generazione, in particolare stick THP e cartucce di eLiquids, è aumentato. Allo stesso tempo, il traffico illecito dei prodotti di nuova generazione si è sviluppato principalmente sul web attraverso il canale di vendita online, affiancato con minore impatto da bancarelle e venditori ambulanti. La maggior parte dei siti internet di rivenditori di liquidi da inalazione, stick THP e dispositivi THP operanti illecitamente è straniera: nel 2021 sono stati analizzati 71 siti Internet di rivenditori di liquidi da inalazione operanti illecitamente, dei quali un terzo sono italiani (24) e due terzi stranieri (47). I Paesi di maggior provenienza sono Russia (per i liquidi da inalazione), Russia e Stati Uniti (per gli stick THP) e Regno Unito (per i dispositivi THP).

FOCUS: IL PUNTO DI VISTA DEI TABACCAI

Con l’obiettivo di raccogliere sempre più informazioni e dati utili alla prevenzione e contrasto del contrabbando, Intellegit e BAT Italia hanno condotto e integrato nello studio la prima indagine sulla percezione dei tabaccai riguardo la vendita illecita di sigarette tradizionali e dei prodotti di nuova generazione in Italia. I risultati suggeriscono una presenza capillare del mercato illecito sul territorio nazionale (confermando che non esistono aree del Paese immuni e che possono essere trascurate) e fanno trasparire come la questione rappresenti un problema molto sentito per la maggioranza degli intervistati. Secondo la loro percezione, il finanziamento di organizzazioni criminali è un danno del contrabbando particolarmente sentito da Nord a Sud, seguito dai danni all’erario; inoltre, il mercato illecito ridurrebbe i loro ricavi di circa il 13,7% per quanto riguarda le sigarette tradizionali, e del 12,8% in riferimento ai prodotti di nuova generazione. E se da un lato circa un terzo dei tabaccai teme una possibile futura crescita del fenomeno dovuta agli effetti delle conseguenze economiche derivanti dalla pandemia e dalla guerra in Ucraina, manifestando una preoccupazione diffusa, dall’altro la maggior parte dei intervistati (64% al Nord, 69% al Centro e 75% al Sud) considera le campagne di comunicazione e sensibilizzazione rivolte ai consumatori una strategia utile nella prevenzione e contrasto del contrabbando sia di sigarette che di prodotti di nuova generazione.

“Nell’impegno di BAT Italia per un futuro migliore, A Better Tomorrow™, prosegue la proficua collaborazione tra le istituzioni, le forze dell’ordine e gli enti di ricerca per monitorare il fenomeno del contrabbando di sigarette e prodotti di nuova generazione in Italia”, ha affermato Alessandro Bertolini, Vice Presidente di BAT Italia e Responsabile Affari Legali e Relazioni Esterne per il Sud Europa. “Il report di quest’anno conferma il trend positivo dell’Italia, con il contrabbando ai minimi storici, grazie proprio allo straordinario lavoro di prevenzione e contrasto delle forze dell’ordine. Ma anche grazie a una politica fiscale equilibrata che, mantenendo prezzi accessibili ai consumatori sul mercato legale, consente di arginarlo, a differenza di altri Paesi in cui prezzi molto elevati portano il mercato illecito a crescere e prosperare. Come BAT Italia, siamo convinti che per proseguire questo cammino virtuoso non bisogna abbassare la guardia: la crisi economica che accompagna l’uscita dalla pandemia e la più recente guerra in Ucraina potrebbe spingere i consumatori a rivolgersi nuovamente al mercato illecito, per accedere a prezzi più bassi. Inoltre, registriamo anche quest’anno un incremento nell’acquisto di liquidi per le sigarette elettroniche e degli stick per i prodotti a tabacco riscaldato da canali non autorizzati, soprattutto online, con conseguenze molto dannose per la salute dei consumatori. Accanto alle evidenze numeriche, quest’anno abbiamo deciso di coinvolgere chi lavora sul campo: i tabaccai, per i quali è emerso che una corretta informazione dei consumatori potrebbe contribuire ad arginare il fenomeno. E’ per questi motivi che come BAT Italia siamo orgogliosi di collaborare al fianco di istituzioni, forze dell’ordine e di tutta la filiera per monitorare e analizzare il fenomeno da un lato e aumentare la consapevolezza dei consumatori rispetto alle conseguenze dell’acquisto di prodotti dal mercato illecito, soprattutto con riferimento alle implicazioni per la salute.”

Andrea Di Nicola, curatore dello studio e presidente di Intellegit, sottolinea l’importanza del metodo che il Report sul contrabbando di sigarette in Italia, anche con un costante confronto tra attori pubblici e privati, ha saputo sviluppare fin dalla prima edizione: “Da sempre abbiamo deciso di lavorare alla costruzione di un grande dataset sul contrabbando in Italia, capace di raccogliere e fondere, facendoli dialogare, i principali dati esistenti dei settori pubblico e privato con altre fonti informative nuove, create ad hoc. Rispetto a queste ultime, la novità di quest’anno è rappresentata dalla prima indagine sulla percezione dei tabaccai riguardo il contrabbando di sigarette tradizionali e dei prodotti di nuova generazione (realizzata da Intellegit e BAT Italia), che ci ha permesso di acquisire informazioni inedite e capillari a livello comunale che provengono da osservatori privilegiati. Proseguiamo quindi nella strada di irrobustire il dataset nazionale per mettere a disposizione di esperti e operatori un patrimonio conoscitivo unico e sempre aggiornato la cui utilità credo vada al di là delle analisi che annualmente presentiamo in questo rapporto”.

Lo Stato italiano incassa ormai più di 10 miliardi l’anno dal consumo di sigarette, tabacco riscaldato e liquidi da inalazione. E ha deciso di distinguere le accise in relazione al fatto che il suo incasso doveva salire gradualmente, ma tenendo ben conto delle diverse tipologie a fronte della diminuzione da anni in corso delle sigarette tradizionali” ha commentato Oscar Giannino, Giornalista economico “E senza pensare a fughe in avanti di una tassazione già così rilevante, come avvenuto invece in altri Paesi UE: non è un caso ma c’è invece un rapporto di causazione diretta, tra chi ha alzato per via fiscale il prezzo del pacchetto a 10 euro e oltre, e i Paesi in cui il fenomeno dell’illecito e del contrabbando ha raggiunto la doppia cifra percentuale rispetto al mercato legale. È un errore da evitare: perché a rischio sarebbe la salute di un maggior numero di consumatori di prodotti illeciti, e tutti i componenti delle filiere legali di produzione e distribuzione ci perderebbero insieme allo Stato per primo”.

Dettaglio sul fenomeno del contrabbando di sigarette nelle principali città italiane.

TRIESTE. Il ruolo strategico del Friuli Venezia Giulia nel mercato illecito è emerso chiaramente dalle analisi degli ultimi rapporti. Per quanto riguarda il contrabbando di sigarette, anche per il 2021 Udine (33,8%) e Trieste (21,5%) si classificano ai primi posti per la maggiore incidenza di prodotti illeciti non domestici e confermano la loro crescente importanza strategica nei flussi di sigarette non domestiche provenienti dall’Est Europa e dai Balcani, regione da cui originano il 33% dei flussi illeciti, di cui il 16,9% solo dalla Slovenia, principale paese di provenienza. La vendita illecita avviene principalmente per mano di venditori ambulanti che frequentano le zone centrali e del porto. I marchi più venduti sono diversi rispetto alle altre città monitorate: in cima alla classifica ci sono le Philip Morris (4,0€), seguite da Melbrea (2,5€), Chesterfield (3,5€) e Rothmans (3,5€).

MILANO. Nel 2021 a Milano si rileva una presenza inferiore di venditori rispetto agli anni precedenti, probabilmente a causa del protrarsi dell’emergenza pandemica. Il mercato illecito rimane comunque sempre legato alla presenza di venditori ambulanti, che offrono i loro prodotti nelle zone più frequentate per la movida (Colonne di San Lorenzo, Corso Como e Via Tortona) ma anche periferiche (quartiere Barona). I prezzi di vendita delle sigarette illecite a Milano sono decisamente più alti rispetto alle altre città monitorate: tutti i pacchetti vengono offerti a 3,5 o 4,5€, ad eccezione di un caso (Chesterfield Blu vendute a 3,0€). Il marchio più presente si conferma Marlboro, ma per la prima volta sono state individuate anche Dove, Platinum e Charlie.

NAPOLI. A Napoli la vendita di sigarette illecite è un fenomeno capillare, maggiormente concentrato nel centro, ma che si estende anche alla periferia. Le bancarelle nelle zone di mercato rimangono la modalità di vendita privilegiata, ma non mancano venditori ambulanti che frequentano le zone della movida o l’esterno delle attività commerciali (bar, centri scommesse e supermercati). Dopo la breve parentesi del 2020 dovuta alla pandemia, nel 2021 ritornano le vendite anche in abitazioni private, soprattutto nei quartieri del centro. Oltre ai marchi noti come Marlboro e Winston (entrambi generalmente venduti al prezzo di 3,5€), sono molto presenti anche le illicit whites come Regina (2,5-3,0€), Minsk (2,5-3,0€) e Ultra Buy (3,0€).

BARI.  A Bari la modalità di vendita più frequente di sigarette illecite è costituita dai venditori ambulanti che si muovono sia per le strade del centro che in quelle di periferia. Le abitazioni sono anche dei punti di compravendita abbastanza importanti, mentre il monitoraggio ha rilevato una sola bancarella. Da sottolineare che dalla seconda metà del 2021 si riscontra il ritorno delle vendite nei circoli ricreativi, luoghi in cui si concentrava principalmente il mercato illecito prima della pandemia di Covid-19. A differenza delle altre città, si rileva una minor disponibilità di marchi di sigarette illecite e un’importante presenza di box slim. Marlboro rimane il marchio più presente (3,5€), seguito da Minsk (2,5-3,0€) e Winston (3,0-3,5€). Per la prima volta si individua anche un pacchetto di Benton (2,5€)

PALERMO. A Palermo si registra una presenza maggiore di venditori ambulanti rispetto agli anni precedenti, anche se non mancano le bancarelle nelle zone più trafficate della città. La vendita illecita è particolarmente concentrata nelle zone centrali, come ad esempio nei dintorni del mercato di Ballarò e della Stazione Centrale. Il marchio più venduto è Marlboro (3,5€), seguito da Richmond (3,0€), Chesterfield (3,0-3,5€) e Winston (3,0-3,5€). Si segnala inoltre la presenza di una nutrita offerta di illicit whites (vendute tra i 2,5€ e i 3,0€), tra cui le Regina al mentolo (tipologia di sigarette di cui è vietata la vendita nel mercato lecito a partire dal 20 maggio 2020).