• 4 Dicembre 2024 01:05

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Clini: “Stato di emergenza per evitare il disastro”

Il ministro conferma: “La nave potrebbe scivolare” 

 

“Lo stato di emergenza verrà dichiarato per consentire e attuare le misure necessarie in tempi rapidi, cioè corrispondenti alla sfida di evitare la dispersione in mare di oltre 2000 tonnellate di carburante stivate nei serbatoi”. Lo ha ribadito il ministro dell’Ambiente Corrado Clini a proposito del recupero della nave Costa naufragata all’isola del Giglio. “Abbiamo bisogno di procedere con urgenza, in tempi più brevi di quelli consentiti dalle procedure ordinarie. Abbiamo chiesto alla compagnia di darci entro domani il piano di lavoro per svuotare i serbatoi ed entro 10 giorni quello per rimuovere la nave”.

Il ministro, che si è recato ieri sul posto (anche per un vertice alla prefettura di Livorno per fare il punto sui rischi ambientali), ha confermato il rischio di scivolamento della nave. In questo caso l’ipotesi più percorribile sarebbe “tamponare la falla creata e portare la nave in linea di galleggiamento. Questo consentirebbe di trascinare la nave lontano dal punto in cui si trova ora, per operare. Ma al momento non siamo in grado di dire se questa opzione è praticabile”. Se la nave scivolasse più a fondo, purtroppo, gli interventi sarebbero ancora più complicati. “Se scivolasse senza rotture – ha precisato – si potrebbe operare ugualmente per il recupero carburante senza il pericolo di disastro ambientale. Ma il rischio è che scivolando ci possano essere delle rotture dello scafo e dei serbatoi e allora la situazione sarebbe veramente difficile”. Lasciare la nave sul fondale marino potrebbe essere un’altra ipotesi ma, come ha affermato il ministro, “siamo in una situazione in cui ci sono diversi scenari. Non siamo in condizione di dire quale è quello più probabile”.

Per evitare che disastri come quello del Giglio possano ripetersi il ministro ha annunciato che “nelle prossime ore, sulla base delle norme esistenti e sulla base delle valutazioni che raccoglieremo, dovremo sicuramente mettere in atto una misura di prevenzione”. Tra l’altro il ministro proporrà alle compagnie di crociera “un accordo, un piano di lavoro e di comportamenti e gestione delle rotte in modo da gestirle in maniera sostenibile nelle zone di interesse ambientale”. Già con la Regione Toscana “abbiamo convenuto che le istituzioni nazionali valutino insieme le procedure possibili a legislazione esistente per regolamentare il traffico marittimo di fronte alle coste della Toscana. A legislazione vigente vuol dire utilizzando procedure che consentano la loro applicazione immediata”.
Per evitare, inoltre, che le navi da crociera continuino ad arrivare fino al bacino San Marco, a Venezia, il ministro ha dichiarato di aver già parlato con il sindaco e il presidente dell’autorità portuale. “Ci stiamo lavorando – ha affermato – si tratta di un provvedimento amministrativo. Mi auguro proprio che non ci siano difficoltà. Il problema non è far arrivare le navi a Venezia, ma di non farle arrivare nel bacino San Marco”.