• 6 Dicembre 2024 05:06

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CIRM, l’assistenza medica in mare al tempo dell’e-mail

Bilancio lusinghiero per l’attività 2011

 

La tecnologia telematica è risultata essenziale nell’aumentare l’efficacia dell’assistenza medica gratuita offerta negli ultimi anni dal CIRM (Centro Internazionale Radio Medico) a navi ed aerei senza medico di bordo. La velocità di inoltro del messaggio e i costi contenuti hanno affermato sempre più la supremazia dell’e-mail come sistema di comunicazione di riferimento. Con indubbi vantaggi anche in termini operativi. “Grazie alla posta elettronica – spiega ad esempio la Fondazione nata nel 1935 – è possibile da parte della nave, poter inviare, come allegato, fotografie del paziente. Si tratta, nella fattispecie, di un grande ausilio per la diagnosi della terapia da trattare”.

Sta anche qui, forse, il segreto del crescente numero di pazienti aiutati dal Centro che, nell’ultima pubblicazione del suo bollettino, fa un bilancio lusinghiero del 2011. Ben 2.659 pazienti assistiti, di cui 2639 su navi (2610 mercantili e 29 pescherecci) e 20 su aerei intercontinentali in volo.

Con un incremento di oltre il 25% di interenti (1.963 casi nel 2008) l’attività del Centro si è concretizzata, in particolare, nel coordinamento di 53 missioni navali e 40 missioni aeree di soccorso per l’ospedalizzazione di ammalati e traumatizzati gravi.

Restano gli infortuni, “il cui numero mostra una incoraggiante tendenza alla riduzione”, le patologie più frequentemente riscontrate. Quelli più ricorrenti: traumi e ferite (30%), ustioni (10-15%), fratture (6-10%) e corpi estranei negli occhi (8%). Con percentuali superiori al 5% amputazioni, riguardanti per la quasi totalità dei casi gli arti superiori.

Ad essere principalmente colpiti, in una casistica che tiene conto della “disomogeneità” di dati provenienti dalle più differenti tipologie di navi,  “sono i marinai e l’equipaggio di coperta”. Fattore che suggerisce al CIRM la necessità di “adeguate campagne ed una maggiore osservanza di procedure e norme di sicurezza nel luogo di lavoro”.

“L’osservazione che la maggioranza degli eventi infortunistici coinvolge individui più giovani – sottolinea la Fondazione – suggerisce l’importanza del fattore umano nel loro manifestarsi e la necessità di adeguata formazione specie per i membri dell’equipaggio con minore esperienza”.

Attualmente operano a livello mondiale circa una ventina di centri come il CIRM. In un panorama in cui cresce l’offerta di servizi a pagamento, limitati all’appartenenza di bandiera della nave o alle acque in cui si naviga “il Centro – spiega il presidente della Fondazione, Francesco Amenta – continua ad offrire gratuitamente assistenza e consigli medici a chiunque li richieda senza distinzione alcuna”.

“Tale caratteristica – denuncia –  ci ha fatto addirittura, da parte di qualcuno, considerare come un centro destinato all’assistenza di navi di paesi poveri, ritenendo che Stati ricchi possano permettersi di pagare per l’assistenza medica dei propri connazionali in mare. Questo non è vero ma può dare un’idea di come il problema sia visto nell’immaginario collettivo”. ©