• 27 Luglio 2024 06:49

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Venezia discute degli emendamenti alla riforma portuale

A rischio la competitività e l’operatività del porto” 

 

Emendare il testo di riforma portuale approvato dal Senato per evitare che vengano minate “la competitività, l’operatività del porto di Venezia, il suo pareggio di bilancio e la possibilità di adeguare il porto passeggeri al decreto Clini-Passera del 02 marzo 2012”.

È l’obiettivo di una serie di incontri tra l’Ap di Venezia e i parlamentari veneti che proseguiranno anche nei prossimi giorni.

Al centro dei colloqui, in particolare, le tariffe dei servizi tecnico-nautici il cui attuale meccanismo, ricorda l’Ap guidata da Paolo Costa, “non stimola in alcun modo l’efficienza e determina aumenti – anche oltre il 25% – dei costi sopportati dall’utente per una singola toccata”.

Tra gli altri temi, le difficoltà di bilancio (2 milioni di euro) per il risarcimento amianto (“a fronte di contenziosi che fanno riferimento ad un periodo in cui il Provveditorato al Porto dipendeva direttamente dal Ministero delle Infrastrutture”), la gestione del sistema MoSE, le tasse di scopo o diritti di imbarco/sbarco anche sui passeggeri (come avviene invece per le merci). Una risorsa, non prevista dall’attuale legge “che potrebbe essere utile a finanziare investimenti per le mitigazioni delle esternalità prodotte dall’attività crocieristica (ad esempio la realizzazione del cold ironing, ovvero l’elettrificazione delle banchine) e adeguare il porto ai dettami del Decreto Clini-Passera”.