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Un super ministro per Trasporti e Infrastrutture

DiGiovanni Grande

Nov 17, 2011

A Corrado Passera anche lo Sviluppo Economico

 

Il mondo marittimo-portuale dovrà confrontarsi con il “super-ministro” del nuovo governo Monti. Al banchiere Corrado Passera il neo presidente del Consiglio ha infatti affidato il dicastero dello Sviluppo Economico e delle Infrastrutture nel quale è compresa anche la delega ai Trasporti.

Nato a Como nel 1954, Passera si è laureato in Economia aziendale alla Bocconi nel 1977 e, nel 1980, ha conseguito un master in Business Administration alla Wharton School di Philadelphia (USA). Nel 2001 ha ricevuto la Laurea Honoris Causa in International Business dalla MIB School of Management  di Trieste e, nel 2004, la Laurea Honoris Causa in Ingegneria Gestionale dal Politecnico di Bari. Dopo un’esperienza quinquennale presso la McKinsey, ha ricoperto la carica di Direttore Generale del gruppo CIR, poi di Arnoldo Mondadori Editore e, a seguire, del Gruppo Editoriale L’Espresso. Tra il 1992 e il 1996, è stato co-amministratore delegato del Gruppo Olivetti.
Nel 1996 diventa amministratore delegato e direttore generale del Banco Ambrosiano Veneto. Nel 1998, su nomina del Governo Prodi, è nominato amministratore delegato delle Poste Italiane. Lasciato tale incarico nel 2002, viene chiamato a ricoprire la carica di amministratore delegato di Banca Intesa di cui avvierà il processo di integrazione con Sanpaolo IMI, dando vita a Intesa Sanpaolo. Attivo negli ultimi anni nel settore dei trasporti e delle infrastrutture, con il ruolo centrale svolto nel salvataggio Alitalia e la partecipazione di Intesa San Paolo (20%) nel gruppo dei treni ad alta velocità NTV, il neo ministro dovrà occuparsi di un settore che chiede immediate misure di sviluppo. Le stesse evidenziate dal presidente di Assoporti, Francesco Nerli, in un comunicato di augurio al nuovo governo: avvio di un’effettiva autonomia finanziaria per le Autorità Portuali e il rafforzamento del loro ruolo; semplificazione delle procedure; interventi finalizzati a favorire la competitività delle imprese che operano in porto e anche per chi investe nelle infrastrutture portuali.

Con quello attuale il sistema marittimo subisce l’ennesimo accorpamento ministeriale dalla soppressione del Ministero della Marina Mercantile nel 1993. Da allora le competenze sono passate prima ai Trasporti e successivamente sono state accorpate alle Infrastrutture e ora allo Sviluppo Economico.