• 27 Luglio 2024 07:21

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Turtle Day WWWF. Come salvare la tartarughe marine

Manifestazione al Lido di Venezia, liberata “Pandora”

Grande festa per le tartarughe marine insieme al WWF per il Turtle Day, la “giornata delle tartarughe marine” celebrata oggi dall’associazione a livello internazionale

In Italia il WWF ha radunato sulla spiaggia del Lido di Venezia esperti del mare, pescatori, istituzioni, cittadini, e naturalmente bambini, per conoscere e imparare a proteggere questi affascinanti rettili del mare, che nuotano nei mari di tutto il mondo da 150 milioni di anni ma che oggi sono in pericolo di estinzione. La giornata è stata anche l’occasione per scoprire tutte le attività organizzate dal WWF durante la “Turtle summer 2012” per coinvolgere grandi e piccoli in una concreta attività di tutela della Caretta caretta e rafforzare questo importante tassello dell’azione WWF per un “Mediterraneo di qualità” (a cui è dedicata la piattaforma http://mediterraneo.wwf.it/ che raccoglie le molte iniziative WWF nel bacino del Mediterraneo).   

Al Lido di Venezia, hanno accolto i partecipanti le speciali tartarughe in 3D a grandezza reale e la mostra itinerante realizzata da WWF Italia e Coop esposta allo Stabilimento Blue Moon, che ha fatto da cornice alle animazioni per bambini e all’emozionante momento della liberazione in mare della tartaruga “Pandora”, che è stata salvata grazie anche all’aiuto della Stazione Idrobiologica di Chioggia e al Dr. Bellese (medico veterinario SIVAE) e all’ambulatorio dei Dr.Tusset-Vianello del Lido di Venezia. La tartaruga è stata poi seguita e curata in lungodegenza presso la Fondazione Cetacea di Riccione, presente all’evento di liberazione e partner del WWF Italia nel Network Tartarughe.

La tartaruga marina – ricorda l’associazione – è tra i tesori più preziosi del nostro mare. Delle 7 specie di tartarughe marine che vivono nei mari di tutto il mondo, la Caretta caretta, la tartaruga verde (Chelonia mydas) e la tartaruga liuto (Dermochelys coriacea) frequentano anche il Mediterraneo, che ogni anno ospita circa 7.200 nidi. Sulle spiagge italiane si contano circa 30-40 nidi di Caretta caretta ogni anno, concentrati in Calabria e Sicilia. Ma oggi tutte e sette le specie sono considerate a rischio estinzione e la causa principale è l’impatto con le attività umane, a partire dalla pesca accidentale. In tutto il Mediterraneo si stima che ogni anno più di 130.000 tartarughe vengano catturate accidentalmente negli attrezzi da pesca, di cui oltre 40.000 non sopravvivono. Mentre in Italia la pesca accidentale colpisce più di 20.000 esemplari all’anno. A queste vanno aggiunte le migliaia di tartarughe che ingoiano sacchetti di plastica scambiandoli per meduse, che vengono colpite dalle imbarcazioni mentre galleggiano per scaldarsi al sole, i piccoli appena nati che finiscono sulle strade disorientati dalle luci artificiali di coste sempre più urbanizzate, i nidi distrutti dai mezzi meccanici utilizzati per la pulizia delle spiagge e da un’attività turistica incontrollata.