• 14 Novembre 2024 11:36

Seareporter.it

Quotidiano specializzato in politica dei trasporti marittimi

Titanic, crescono le iniziative per il centenario del naufragio

Documentari e gite sottomarine per il relitto più celebre delle storia

 

L’impatto con l’iceberg, il 14 aprile del 1912, non era scontato. A far affondare il Titanic fu un’indecisione del timoniere. Trenta secondi fatali che combinati con la scelta di non fermare la traversata avrebbero potuto evitare una delle più grandi tragedie della navigazione civile di tutti i tempi (1.523 vittime accertate).

A rivelarlo l’ultima inchiesta dedicata al naufragio più celebre della storia. Un evento che ha continuato ad alimentare incessantemente ipotesi, ricostruzioni e leggende e che a pochi mesi dal centenario sarà riportato al centro dell’attenzione, come per tutte le vicende emblematiche, da documentari, cover story, escursioni sul posto.

Ad aprire le danze della Titanic-mania prossima ventura National Geographic che ha annunciato il ritorno sul “luogo del delitto” con la produzione di due filmati: “Titanic: The Final Word with James Cameron” e “Save the Titanic with Bob Ballard”.  

Cameron – autore del kolossal pluripremiato con Leonardo Di Caprio e Kate Winslet – contribuì a rinverdire i fasti del mitico transatlantico a metà degli anni novanta. Darà vita, con questa nuova opera, a una vera e propria indagine forense con l’ausilio di esperti del settore: sfruttando i risultati di oltre 30 spedizioni sottomarine cercherà di individuare le cause dell’incidente con l’obiettivo di cambiare l’interpretazione di ciò che accadde alla massima espressione della tecnologia navale della Belle Epoque.

L’esploratore Bob Ballard, colui che nel 1985 riuscì a rinvenire i resti della nave, ricostruirà il viaggio compiuto dal transatlantico un secolo fa. A partire dalla costruzione, nei cantieri navali nord irlandesi, fino allo scontro con un iceberg: “lo scopo – ricorda National Geographic – è soprattutto quello di fare un bilancio sullo stato del relitto tuttora minacciato dalle forze della natura (l’azione dei batteri, secondo uno studio del 2010, distruggerà i resti entro 20-30 anni, ndr), da turisti e da squadre di recupero senza scrupoli”.

Per chi non vuole accontentarsi della televisione (National Geographic produrrà anche un videogioco, siti internet e libri) ed è in possesso di un cospicuo badget per viaggi esotici, la Deep Ocean Expedition, sempre in occasione del centenario, offre invece la possibilità di una “gita sul posto”, a 3.800 metri di profondità. I facoltosi turisti, per 59.680 dollari, raggiungeranno il “relitto fantasma” a bordo di due sottomarini russi Mir. Nonostante la scarsità dello spazio e i disagi del viaggio (oltre dieci ore, niente riscaldamento e toilette) la società, visto il numero inaspettato di prenotazioni, ha portato le previste due crociere a cinque.

La decisione ha sortito l’effetto di alimentare ulteriormente le polemiche attorno al crescente numero di turisti che frequentano ogni anno la “tomba del Titanic”. Un afflusso indiscriminato che sta trasformando il braccio di mare a 380 miglia dalle coste di Terranova in una discarica di spazzatura e che ha portato James Delgado, direttore del patrimonio marino alla National Oceanic and Atmospheric Administration, a reclamare un “accordo di base” per proteggere il fragile relitto.

Giovanni Grande