• 27 Luglio 2024 03:57

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Tirrenia. Cappellacci e Lombardo chiedono l’ingresso in CIN

Regione Sicilia e Sardegna vogliono un ruolo nella privatizzazione

 

“L’incredibile vicenda della privatizzazione della Tirrenia non si è ancora conclusa e le regioni Sicilia e Sardegna hanno subito e subiscono le pesanti conseguenze della assenza – di fatto – di concorrenza sulle rotte da e per le due isole”. Inizia così la lettera consegnata dai Governatori di Sardegna e Sicilia, Ugo Cappellacci e Raffaele Lombardo, al sottosegretario della Presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà, in cui si chiede “l’ingresso nella compagine della società acquirente Cin, delle Regioni ovvero delle società da esse partecipate, conferendo loro funzioni e poteri atti ad una corretta applicazione del principio della continuità territoriale, irrinunciabile prerogativa dei territori”.

La presenza degli enti regionali, nella proposta di Lombardo e Cappellacci, permetterebbe di “vigilare sulla razionalizzazione e fruibilità dei servizi” e sarebbe resa possibile dal già intervenuto cambiamento delle componenti della Compagnia Cin Spa.

 “La continuità territoriale marittima – ha spiegato Cappellacci – è di vitale importanza per l’economia delle isole e per la garanzia dei diritti dei cittadini. Occorre che il Governo apra quel confronto che non c’è mai stato sulla cessione della Tirrenia e sui collegamenti marittimi con la penisola perchè finora si sono seguite scorciatoie e viottoli che hanno portato fuori dalla normale dialettica politica e, soprattutto, fuori dal rispetto delle norme nazionali e comunitarie”.

Tra le richieste avanzate “un tavolo di confronto con le isole affinchè sul tema si possano trovare quelle soluzioni condivise che rappresentano – ha concluso – l’unica alternativa a dinamiche conflittuali e a una nuova contestazione della cessione della compagnia di navigazione”.

Intanto, un’interpellanza parlamentare, firmata da 53 deputati è stata avanzata sulle modalità di privatizzazione della Toremar, operazione che avrebbe permesso a Moby di ritrovarsi “nella posizione di monopolista con evidenti ricadute nell’ambito tariffario e degli interessi degli utenti isolani”.