• 27 Luglio 2024 08:01

Seareporter.it

Quotidiano specializzato in politica dei trasporti marittimi

Emsa pubblica la quality performance list of flag. Male gli USA

 

Bianco, grigio, nero. È lo spettro completo sull’affidabilità delle bandiere di Stato pubblicato dall’EMSA (European Maritime Safety Agency) sulla scorta delle ispezioni e delle detenzioni di navi registrate dall’attività di Port State Control nell’arco dell’ultimo triennio.

Una lista di “qualità” entrata in vigore dal primo luglio che permetterà agli organismi di controllo di valutare più facilmente i rischi di sicurezza legati ad una nave.

Su ottanta bandiere complessive 43 sono state giudicate “virtuose” (white list), 20 a medio rischio (grey list) e 17 ad alto rischio (black list).

La classifica delle nazioni con un numero minori di detenzioni è guidata da Germania, Svezia e Danimarca (l’Italia è nona) e chiusa dall’Iran. La repubblica islamica, insieme a Vanatu e Lituania è stata promossa dalla “grey list”.

Quest’ultima ha visto assottigliare i suoi ranghi, essendo passata da 24 a 20 bandiere con Saint Vincent e Grenadines promosse dalla “black list” e Kazakistan e India provenienti dalla “white list”.

Guidano la lista dei “cattivi”, con le new entry di Repubblica Dominicana e Honduras, Libia, Bolivia e Togo (very high risk) seguite da Sierra Leone, Tanzania e Albania (high risk).

Colpisce la posizione degli Stati Uniti (45°, “grey list”) nettamente inferiore rispetto alla Cina (25°).

Pubblicate anche le liste relative agli organismi di classificazione.

Le migliori performance registrate riguardano American Bureau of Shipping (ABS), Det Norske Veritas (DNV) e China Classification Society (CCS), con il Rina in sesta posizione. I peggiori: Phoenix Register of Shipping (PHRS), Register of shipping Albania (RSA) e International Register of Shipping USA (IRS).