• 14 Novembre 2024 11:38

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Pirateria, la Cina vuole più coordinamento nelle acque somale

L’Ammiraglio Credendino al comando dell’Operazione Atalanta

 

Pechino chiede un giro di vite contro la pirateria somala. Wang Ming, rappresentante permanente della Cina presso le Nazioni Unite, ha sollecitato una maggior coordinamento e cooperazione della comunità internazionale nei confronti di un fenomeno che rappresenta “una seria minaccia alla stabilità e allo sviluppo della regione, nonché alla sicurezza del trasporto marittimo internazionale”.

Il Paese asiatico è presente nelle acque del Golfo di Aden dal gennaio 2009. Da allora – ha ricordato il rappresentante diplomatico – si sono avvicendate ben 31 navi da guerra cinesi che in 469 missioni hanno scortato 4.771 unità mercantili.

Intanto nell’ambito della missione europea Eunavfor – Operazione Atalanta la Nave San Giusto si avvia a prendere il posto di Nave Scirocco, sulla via del rientro dopo quattro mesi di attività nelle acque somale.

L’unità italiana, con 340 uomini d’equipaggio, ospita anche uno staff internazionale, a composizione europea, guidato dal Contrammiraglio Enrico Credendino, che assumerà il Comando della missione.

La Marina Militare è alla sua seconda volta alla guida di Eunavfor dal 2008, anno in cui i Ministri degli Esteri dell’UE votarono per l’intervento europeo contro il fenomeno dilagante della pirateria.

L’Ammiraglio Credendino guiderà inizialmente una flotta di 4 unità navali, la fregata francese La Fayette, la fregata tedesca Bremen, la fregata spagnola Reina Sofia e la stessa unità anfibia San Giusto, che diventeranno 8, con l’ausilio, tra queste di una unità della Marina Rumena, per la prima volta in una missione antipirateria della Unione Europea.