• 29 Aprile 2024 04:37

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Pappalardo (Federagenti): “Porti e shipping, per la politica sono sempre e comunque in serie B”

 

“Il nostro paese non perde l’occasione per confermarsi paese di slogan e di proclami, da quelli sul ruolo centrale dei porti, a quello sulla tanto propagandata piattaforma logistica sul Mediterraneo. La verità è esattamente contraria: è come se l’Italia fosse un paese senza coste, senza porti, senza mare”. E’ la denuncia di Michele Pappalardo, presidente della federazione italiana agenti marittimi (Federagenti), contro “l’insensibilità della politica rispetto a una risorsa essenziale per la crescita e la ripresa del paese”. Una “grande amarezza” originata dalla recente riorganizzazione del ministero delle Infrastrutture e Trasporti in nome della spending review e dalla scelta dei vertici del ministero di disertare la conferenza strategica europea di Atene sullo sviluppo dei traffici marittimi e sulle strategie al 2030 anche per i porti. Due episodi all’apparenza marginali ma che segnalano l’allargamento sempre più evidente della distanza tra il livello politico e quello degli operatori.  “Nonostante le rassicurazioni di questi mesi – sottolinea Pappalardo –  è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il provvedimento che unisce le ultime due direzioni del “fu” Ministero della Marina Mercantile, nonostante che tutto il cluster, a suo tempo, si sia pronunciato sul mantenimento della Direzione Porti, anzi sul potenziamento delle strutture”. Altrettanto preoccupante, secondo il presidente di Federagenti, la mancanza dei vertici ministeriali ad Atene. “L’Italia ha partecipato con un capo dipartimento, funzionario sulla cui professionalità ovviamente non esistono dubbi, ma non certo in grado di intervenire su scelte politiche di settore al tavolo in cui si stavano decidendo metodi e vincoli che influenzeranno lo sviluppo in Europa di porti, traffici marittimi e logistica nei prossimi vent’anni”.“E questo – conclude – è un paese di navigatori…..”