• 28 Aprile 2024 23:02

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Navigazione marittima, quando il nemico è il fuoco

Carnival avvia la revisione della flotta. Allarme del Paris Mou sulle navi commerciali

La risonanza dell’incidente alla Triumph dello scorso mese (nave alla deriva per diversi giorni con 4 mila persone a bordo a causa di un incendio) hanno indotto Carnival Corporation ad effettuare  una revisione dell’intera flotta. La società, ha spiegato al Seatrade di Miami il presidente di Carnival Cruise Line, Gerry Cahill, ha riunito un team di esperti in sicurezza antincendi, architetti navali, ingegneri elettrici e meccanici, costruttori di motori, per approntare accurate verifiche su tutte le navi del Gruppo (oltre 100 unità tra cui  le flotte di Costa Crociere, Princess Cruise e Seaborn). L’obiettivo è quello di confermare, agli occhi dell’opinione pubblica, la sicurezza a bordo come “priorità assoluta”. Ed evitare l’incredibile coincidenza di eventi che hanno messo fuori gioco un gigante super tecnologico come la Carnival Triumph. Un’ammiraglia battente bandiera delle Bahamas da oltre 100 mila tonnellate che pur disponendo di due sale macchine indipendenti, generatori di emergenza e quant’altro si è ritrovata senza elettricità e aria condizionata alle temperature elevate dei Caraibi.

Il fuoco, d’altro canto, si conferma come uno dei principali spauracchi della navigazione marittima con effetti devastanti per gli equipaggi anche per le navi commerciali. I dati di una recente campagna di controllo del Paris Mou sui sistemi antincendio lo confermano ampiamente. Condotta nell’arco di tre mesi (settembre – novembre 2012) la serie di ispezioni mirate (4014 ispezioni su 3.985 navi singole) ha portato al fermo per ben 103 unità ed evidenziano, secondo Richard Schiferli, segretario generale dell’organizzazione, che “la sicurezza antincendio rappresenta ancora un problema serio”. Tra le carenze maggiormente riscontrate su portarinfuse, portacontainer, ro-ro e multipurpose, le cattive condizioni di estintori e manichette (13%), attrezzature antincendio (11%) e i piani di controllo (9%). Spiccano, ovviamente, le bandiere di “comodo”. Le unità fermate sono registrate principalmente nella Repubblica Dominicana (28,2%), Sierra Leone (21,2%) e Togo (18,2%).

Le irregolarità nell’antincendio sono classificate tra le prime 5 cause di fermo per le navi sottoposte al regime di Port State Control. Negli ultimi 8 anni, il 14% del totale.