• 17 Maggio 2024 08:55

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Piani di espansione, investimenti e progetti degli scali della penisola

 

Vetrina comune per le Autorità portuali italiane alla quinta edizione di Transport and Logistic China 2012 (5-7 giugno), una delle principali fiere settoriali al mondo.

Sotto lo slogan “Italy all in one” il vicepresidente di Assoporti e presidente dell’Ap di Piombino, Luciano Guerreri, rappresenta l’intero sistema portuale della penisola, in grado con i suoi 23 scali di “sopperire a tutte le richieste, tutte le funzioni necessarie”.

“La Cina – ha spiegato Guerrieri – è  sicuramente una grande risorsa sia in termini di merci sia in termini di investimenti diretti. Alcuni nostri porti già vantano collaborazioni con società cinesi, altri le cercano. Ma noi abbiamo soprattutto bisogno dell’appoggio delle Autorità italiane, che ci aiutino, ci sostengano. Abbiamo bisogno di essere messi in condizione di competere con gli altri, di non pagare in termini di burocrazia e altro. Dobbiamo limitare il gap rispetto agli altri”.

In un ottica che vede nel miglioramento di controlli, sanità marittima e dogana (necessario per tutti l’istituzione dello sportello unico) le chiavi di volta per affrontare la montante concorrenza degli scali del Nord Africa gli scali italiani (di seguito una breve panoramica) hanno illustrato, in particolare, la situazione infrastrutturale presente e futura: piani di espansione, investimenti e progetti in prospettiva.

Civitavecchia. Dieci nuovi attracchi saranno creati grazie a investimenti per 193 milioni di euro di cui 50 cofinanziati dall’autorità portuale. Obiettivo: crescere nel settore container sfruttando la razionalizzazione degli spazi. “Tra Napoli e Livorno arrivano 600.000 container – sottolinea Pasqualino Monti, presidente dell’Ap – che poi gravitano su Roma, puntiamo ad intercettarli. Abbiamo già forti esperienze con le imprese siderurgiche umbre ed ora, con la realizzazione di aree retroportuali, possiamo offrire la possibilità di finire in loco la produzione”.

Augusta. L’interesse cinese per la vicinanza con Suez, con la possibilità di risparmiare in termini di tempo e denaro rispetto alle rotte del Northern Range, è palese. Il presidente Aldo Garozzo, alla ricerca anche di investimenti, punta tutto sul completamento del porto commerciale e la realizzazione della piattaforma logistica.

Palermo. Palermo e Termini,  per Riccardo D’Amico, segretario generale dell’Ap, “offrono una sventagliata di offerte che va dal turistico, al crocieristico, al commerciale, ai container senza dimenticare la cantieristica. E la possibilità di avere un hub completo ai cinesi interessa”.

Gioia Tauro. Il 70% della merce movimentata nello scalo proviene dalla Cina. Si lavora all’ultimazione dell’ultimo tratto di banchina, alla realizzazione del terminal intermodale (a giorni  sarà pubblicato un bando di project strutturali), alla creazione si servizi come la banda larga e un impianto fotovoltaico in grado di garantire il “cold ironing”.

Cagliari. “Arrivare da noi in Sardegna o in Italia, costa meno che andare oltre, in Nord Europa o in Spagna, soprattutto in termini di carburante. I cinesi sono consapevoli di questo e ci stanno guardando sempre con occhio più interessato”, afferma Piergiorgio Massidda, presidente dell’Ap. A patto, però, di superare una “disastrosa condizione burocratica”.

Nord Sardegna. “L’offerta della nostra autorità portuale  – dice Paolo Piro – è molto variegata. La vicinanza con la Spagna, Francia, l’Italia continentale ci pone in una situazione baricentrica che pare interessare agli operatori cinesi. Inoltre siamo in grado di proporre situazioni positive sia per quanto riguarda i container (puntiamo ad aumentare quelli auto) sia per l’offerta turistica che crocieristica”.

Taranto. I rapporti con la Cina sono consolidati. L’accordo con Hutchinson ed Evergreen fa ben sperare anche alla luce della profonda trasformazione infrastrutturale che trasformerà lo scalo in hub logistico. Per il presidente Sergio Prete “abbiamo necessità di investire sui servizi per essere più competitivi e simili agli altri porti europei. In questa chiave, importante il nostro accordo con Rotterdam”.

La Spezia. Forcieri: “Siamo pronti a rispondere a tutte le esigenze. Abbiamo un equilibrio di import export con la Cina, siamo aperti ad investimenti diretti di terminalisti nella banchina. Siamo aperti a tutte le opportunità di investimenti. Abbiamo costi più bassi, e lavorare con noi significa, tra l’altro, minor inquinamento perchè minor tempo di navigazione e quindi minor uso di carburante”.

Tuscanian Ports. I porti toscani si candidano ad essere il punto di riferimento per il centro nord Italia dei traffici che arrivano dalla Cina. A Livorno – sottolinea l’Ap – “ progetti strutturali in corso sono molto importanti e ci candidiamo a ricevere il traffico del centro nord Italia e destinato al nord Europa. Presentiamo qui una offerta variegata, importante, con caratteristiche diverse, con una importante sinergia tra porti e interporti”. Quattro gli obiettivi strategici a Piombino: acquisizione di nuovi attracchi commerciali e industriali attraverso nuovi banchinamenti nelle aree ex industriali; collegare il porto con il sistema ferroviario nazionale; razionalizzare le aree portuali e dotare il porto di nuovi fondali.