• 27 Luglio 2024 07:21

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Le cinque proposte al seminario all’Isola del Giglio

La navigazione marittima sta mettendo a rischio l’equilibrio ambientale delle acque tra la Sardegna e la Toscana, costituendo una minaccia soprattutto per l’Arcipelago Toscano, particolarmente vulnerabile a causa della morfologia della costa e del gioco delle correnti.

Nell’area si verificano tra i 20 e i 30 sversamenti di prodotti a base di idrocarburi (operazioni spesso volontarie) mentre l’aumento del traffico passeggeri – 6,5 milioni di unità movimentate ogni anno dai soli porti di Livorno e Piombino – crea problemi con il rilascio in mare di rifiuti solidi e di acque nere non adeguatamente trattate.

I recenti incidenti di Costa Concordia e di Eurocargo Venezia (con la perdita di quasi cento fusti tossici) hanno così solo rilanciato l’attenzione nei confronti di un’azione di prevenzione che deve vedere protagonista tutte le istituzioni.

Controllo delle rotte, tutela delle aree marine di pregio, porti puliti, raccordo strategico fra tutte le autorità competenti sulle attività in mare e nuove risorse europee per elevare gli standard di sicurezza.

Sono questi i cardini di una possibile risposta emersa dal seminario organizzato all’Isola del Giglio da Regione Toscana e Crpm (Conferenza delle regioni marittime europee), con la collaborazione della Regione Bretagna, del Comune del Giglio, della Provincia di Grosseto e con il sostegno del Programma Operativo Italia- Francia Marittimo 2007-2013.

Tra i suggerimenti avanzati, l’istituzione di una normativa europea per obbligare i porti a dotarsi di servizi per la raccolta dei rifiuti per la depurazione delle sostanze reflue; la creazione, per le navi di medio e grande cabotaggio e soprattutto per quelle che trasportano passeggeri o sostanze pericolose e inquinanti, di un sistema efficiente di controllo e autorizzazione delle rotte simile a quello che vige per la navigazione aerea, riducendo la discrezionalità dei comandanti e delle società di navigazione, anche con l’uso di poteri sanzionatori; la realizzazione di un sistema di osservazione integrato fra radar, satelliti, strumenti remoti e sensori in loco a cominciare da tutte le aree marine di particolare pregio, e tra queste l’Arcipelago Toscano e l’alto Tirreno, per controllare le rotte delle navi e individuare gli sversamenti di inquinanti in mare, garantire la sicurezza e prevenire gli incidenti; la messa a punto di un sistema di governance fra tutte le autorità competenti, in cui informazioni tecniche e previsioni meteo-marine siano la base per regolare e controllare le rotte e il traffico navale di passeggeri e merci (in particolare quelle pericolose); la costituzione di un Fondo europeo dedicato agli investimenti necessari per elevare gli standard di sicurezza per il controllo delle rotte.

Precisi gli impegni presi dal presidente delle Regione Toscana, Enrico Rossi, tra cui l’ampliamento della parte marina del parco dell’Arcipelago Toscano. “Questa estensione del parco marittimo, che dovrà passare a livello nazionale – ha spiegato Rossi – non ha ovviamente l’obiettivo di ridurre la navigazione, una attività di grande rilievo, ad esempio, per i nostri porti di Livorno, Piombino, Marina di Carrara. Penso però che sia possibile regolarla diversamente, renderla più sicura, monitorarla a beneficio della sicurezza di tutti e quindi assicurare a questa importante attività una prospettiva vera di sviluppo. E’ l’attuale anarchia – ha proseguito il presidente Rossi – che non è sostenibile. Non si può più andare avanti così. Dobbiamo proseguire come i marinai, prendere il vento giusto, come abbiamo fatto, e mantenere salda la rotta. Non sarà una strada facile, lo sappiamo, ma questo impegno lo meritano in primo luogo le vittime degli incidenti in mare, i loro familiari, i lavoratori del mare”.

Allo studio anche un’estensione della rete radar Vts e la proposta, a livello europeo, di modifiche alla normativa Erica IV. “Ci ritroveremo ogni anno  – ha concluso Rossi – per fare il punto della situazione, aperti alle idee più avanzate, ai contributi di cittadini, associazioni, esperti”.