• 27 Luglio 2024 07:53

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Individuati i primi fusti tossici dell’Eurocargo Venezia

La nave ne perse 198 durante una tempesta

 

Un programma di analisi ambientali delle acque ma anche di ricerca di eventuali contaminazioni della catena alimentare, la cui valutazione è di competenza delle autorità sanitarie, è stato disposto dalla task force istituita in gennaio dal ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, sull’incidente dei bidoni tossici della nave Eurocargo Venezia al largo dell’isola della Gorgona (Livorno).

I risultati delle rilevazioni, condotte mediante tecnologie altamente specializzate, come robot sottomarini in grado di ispezionare un fondale che supera i 400 metri di profondità, hanno consentito finora di individuare sul fondale del Tirreno un primo gruppo di diverse decine di fusti.

Inoltre, il gruppo di lavoro sta valutando le ipotesi della società armatrice della nave (la Grimaldi Lines) per ricuperare i fusti (198, per l’esattezza, pieni di catalizzatori di nichel e molibdeno perduti il 17 dicembre durante una tempesta).

La task force, coordinata dalla Capitaneria di porto di Livorno, è composta dai ministeri dell’Ambiente e della Salute, da Regione Toscana, Provincia e Comune di Livorno, Ispra e Istituto superiore di sanità. In ogni caso, come è stato sottolineato ancora una volta dal ministro Clini, “l’incidente dell’Eurocargo Venezia richiama con urgenza l’esigenza di predisporre misure di prevenzione dei rischi di incidente in aree sensibili, come il Santuario dei Cetacei”.