• 4 Dicembre 2024 00:16

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Cercasi 15 mila comandanti. Prospettive e futuro per i mestieri del mare

Se ne è discusso oggi al Big blue di Roma

 

Nel 2010 la domanda di diplomati tecnici-professionali è stata di 236.000 giovani, 110.000 sono i diplomati che le imprese ancora non sono riuscite a trovare.

Di questo e delle prospettive occupazionali alla luce della recente riforma degli Istituti tecnici si è parlato oggi nell’ambito del Big Blue – Salone della Nautica e del Mare di Roma,  in un incontro organizzato dall’Istituto Nautico di Roma “Marcantonio Colonna”, cui hanno partecipato Raimondo Murano, Direttore Generale istruzione e formazione tecnica superiore e per i rapporti con i sistemi formativi delle Regioni del MIUR, Luca Sisto, Capo Servizio Politica dei Trasporti di Confitarma e Maria Concetta Di Spigno, Dirigente Scolastico dell’Istituto “M. Colonna”.

“Come ha dimostrato il rapporto Europa 2015 – ha spiegato Raimondo Murano – in Italia esistono intere aree dove l’offerta di lavoro supera la richiesta. Ciò accade perché manca nel nostro ordinamento un canale di formazione capace di porsi in posizione nuova rispetto alla scuola e all’università. Un settore capace di legarsi direttamente al mondo produttivo per mettere piede nell’azienda già mentre si è impegnati nello studio. E’ per questo che abbiamo voluto creare un percorso dove i ragazzi possano studiare in modo pratico nei laboratori, con il 30% delle ore di tirocinio in azienda e all’estero, con il 50% dei docenti che proviene dal mondo del lavoro e delle professioni”.

Dopo aver conseguito il “Diploma di Tecnico Superiore”, prioritariamente finalizzato al lavoro, è possibile iscriversi all’università per continuare gli studi, usufruendo del riconoscimento di crediti formativi che consentono l’iscrizione direttamente al secondo o terzo anno. Così non solo si risparmia tempo, ma si realizza anche quello che è il sogno di molti: frequentare l’università senza dipendere economicamente dai genitori. “In ogni caso ha concluso il Direttore Murano – il Diploma di ITS ha l’indicazione dell’area tecnologica e della figura nazionale di riferimento, pari al V livello del Quadro europeo delle qualifiche”.

L’importanza economica della navigazione e della nautica per il sistema paese è stata ricordata da Luca Sisto che ha sottolineato come “nel solco della tradizione è importante l’incontra tra Impresa, Istruzione e Formazione Professionale per offrire tecnici ma soprattutto “uomini di mare” alle nostre imprese. Pertanto l’impegno dell’immediato futuro sarà quello di continuare la collaborazione concreta con gli Istituti Tecnici per diffondere ancor di più la cultura del mare tra i nostri giovani, consentendo anche il giusto incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro”.