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Angopi, Convegno a Venezia. “Porti: quali funzioni e beni pubblici?”

Roma, 16 giugno 2022 – “Porti: quali funzioni e beni pubblici? La sovranità in tempi di guerra, questione energetica e ambientale”. Questo il titolo del convegno organizzato dall’Angopi, l’Associazione nazionale gruppi ormeggiatori e barcaioli dei porti italiani, il 17 giugno a Venezia (ore 9,00) presso Hilton Molino Stucky (Giudecca 810). L’evento – preceduto il 16 giugno dall’Assemblea generale ordinaria Angopi) ha lo scopo di ragionare sulle ricadute delle crescenti tensioni a livello internazionale sulla nostra portualità e su quale funzione la sfera pubblica, in tale contesto, deve mantenere.

Al convegno hanno dato la loro adesione autorevoli rappresentanti della politica, del mondo accademico, del cluster marittimo, del ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili e del Comando generale delle Capitanerie di Porto.

A portare i saluti di indirizzo: Marco Gorin, presidente della società cooperativa Gruppo ormeggiatori del porto di Venezia; Fulvio Lino di Blasio, presidente dell’Adsp del mare Adriatico settentrionale; Piero Pellizzari, direttore marittimo e comandante del porto di Venezia; Alessandro Santi, presidente di Federagenti.

A introdurre il convegno il presidente di Angopi, Marco Bertorello, mentre a coordinare i lavori sarà il professore emerito dell’università di Genova, Sergio Maria Carbone.

Sono previste le relazioni dell’ammiraglio Nunzio Martello, vice comandante generale del Corpo delle Capitanerie di Porto; di Rodolfo Giampieri, presidente di Assoporti; di Fabrizio Marrella, ordinario di Diritto Internazionale all’università Ca’ Foscari; di Marcello Di Caterina, vice presidente dell’Alis (Associazione logistica dell’intermodalità sostenibile); di Luigi Merlo, vice presidente di Conftrasporto/Confecommercio;  di Chiara Tuo , ordinario di Diritto dell’Unione europea all’università di Genova; di Salvatore Pellecchia, segretario generale Fit – Cisl e di Francesco Munari, ordinario di Diritto dell’Unione europea all’università di Genova.

Tra gli esponenti politici che presenti all’evento la presidente della IX  Commissione Trasporti della Camera di Deputati, Raffaella Paita (Italia Viva), e i parlamentari Paolo Ficara (M5s), Edoardo Rixi (Lega), Davide Gariglio (Pd). Interverrà inoltre la viceministra delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Teresa Bellanova.

Tra i punti nodali del convegno il problema del regime fiscale delle Autorità di sistema Portuale italiane, il cui ruolo di ente regolatore pubblico è stato rimesso in discussione in sede europea. “Tale interpretazione del profilo giuridico delle Adsp – sostiene in una nota il presidente di Angopi, Marco Bertorello – contribuisce a creare un clima di incertezza tra enti, operatori pubblici e privati a cui sarebbe necessario sottrarsi. La quasi totalità degli attori coinvolti nei nostri porti si dichiara favorevole a che le banchine restino spazi demaniali. Peraltro, resta, comunque, l’esigenza di garantire la sicurezza della navigazione in ambito portuale e dell’approdo, obiettivo questo che solo attraverso un invasivo controllo pubblico può essere assicurato. Come resta la competenza della tutela dell’ambiente che anche la norma europea delega allo Stato”.

“Quale funzione di regolazione e controllo deve restare in capo all’autorità pubblica? – si domanda il presidente Angopi – Quali competenze in capo alle Adsp, intese come ente pubblico non economico, e quali al Ministero di pertinenza in una logica di sistema integrato e funzionale? In tale quadro si inserisce anche il tema degli investimenti nei nostri porti”.

“Esiste una necessità di intervento pubblico nella pianificazione e nel finanziamento per opere strategiche e beni strumentali? Esistono possibilità di parternariato pubblico/privato funzionali a un progetto qualificato e condiviso? Il PNRR può essere un volano per ritrovare una missione pubblica nei porti italiani? Tutte domande – conclude Bertorello – a cui il Convegno e i suoi oratori proveranno a dare risposte, anche di carattere tecnico, secondo una logica di approfondimento dei complessi problemi esistenti, anche al fine di fornire alla politica indirizzi per una eventuale nuova disciplina”.