• 27 Luglio 2024 07:37

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Un decreto per il contenimento delle specie marine aliene

 

L’Italia anticipa le regole Imo sulle acque di zavorra per frenare il trasporto di specie marine estranee. Sulla Gazzetta ufficiale del 17 aprile, infatti, sono state pubblicate le “Modifiche al decreto 16 giugno 2010 inerente le procedure nazionali per il rilascio della certificazione di tipo approvato per impianti di trattamento di acque di zavorra, prodotti da aziende italiane”, decreto direttoriale della direzione generale della Protezione della natura e del mare del ministero dell’Ambiente, di concerto con il direttore generale della direzione generale per il Trasporto marittimo e per vie d’acqua interne del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

“La presenza di specie aliene invasive nell’acqua di zavorra  che le navi imbarcano per stabilizzare il loro assetto, e che scaricano in mare al loro arrivo in porto – spiega il ministero dell’ambiente – rappresenta uno dei principali vettori di diffusione di questo preoccupante fenomeno su scala mondiale che, oltre a costituire una temibile minaccia per la biodiversità marina, può comportare gravi conseguenze economiche per le economie costiere, e costituire nel caso del trasferimento e della diffusione di alghe tossiche un serio problema sanitario”.

Proprio per prevenire questo fenomeno è stata firmata nel 2004 a Londra nell’ambito dell’Imo, l’Organizzazione marittima internazionale dell’Onu, la convenzione Ballast water, non ancora entrata in vigore a livello internazionale.

Con questo decreto, che anticipa l’entrata in vigore e la ratifica nazionale della convenzione Ballast Water, e che consentirà al nostro Paese di rimanere all’avanguardia nella politica di contenimento di questo preoccupante fenomeno, potrà aprirsi anche alle aziende italiane il vastissimo mercato degli impianti di trattamento di cui a regime dovranno essere dotate tutte le navi in circolazione negli oceani del mondo.

Le modifiche prevedono in particolare il riconoscimento da parte di un Organismo notificato per le società produttrici di impianti di trattamento di acque di zavorra, l’esecuzione di prove in mare, la verifica da parte dell’Amministrazione sulle attività degli Organismi notificati.

Sono oltre novecento, secondo uno studio pubblicato di recente dall’Università di Goteborg, le specie aliene che hanno invaso il Mediterraneo.

“Il 48% delle specie di pesci stranieri nel Mediterraneo – spiega un rapporto dell’Ispra – ha origini subtropicali e il 44% origini tropicali. Addirittura, per specie che ormai si riproducono in Mediterraneo, le specie tropicali diventano il 54%”.