• 29 Aprile 2024 15:15

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Collegamenti per la Sardegna, Moby e Cin multate dall’Antitrust

Contro il “cartello” insorgono Cappellacci e CNA-Fita. Cin:”Operazione legittima”

L’Antitrust ha nuovamente multato Moby Lines e CIN (rispettivamente 500 mila e 271 mila euro) con l’accusa di aver dato vita ad un cartello in grado di annullare la concorrenza sulle rotte per la Sardegna. Il provvedimento segue un’analoga decisione dell’Autorità del giugno 2013 denunciando la violazione degli impegni presentati da Cin nel 2012 nell’ambito dell’operazione di privatizzazione della Tirrenia. L’accordo, in particolare, prevedeva l’obbligo per le compagnie dei gruppi Aponte, Grimaldi e Onorato di non siglare accordi commerciali con Cin (società che esse stesse hanno costituito per subentrare al vettore di Stato) fino al 2016. Sulla vicenda è prontamente intervenuto il presidente della regione Sardegna, Ugo Cappellacci, che vedendo nella decisione dell’Agcom “l’ennesima prova che così com’è il sistema dei collegamenti marittimi non può andare avanti”, rilancia la volontà della Regione di gestire direttamente le competenze e le risorse sulla continuità territoriale marittima. Non meno conciliante la posizione dell’autotrasporto che denuncia gli effetti negativi sul settore del caro-traghetti. “Un autotrasportatore sardo con un solo mezzo – ha dichiarato Cinzia Franchini presidente nazionale CNA-Fita – mediamente in un anno arriva ad utilizzare 200 passaggi navali spendendo complessivamente più di 90 mila euro.  Questo è il prezzo – ha continuato – che l’autotrasporto sardo paga per avere continuità commerciale, un prezzo salatissimo per poter lavorare”. Per l’Antitrust le spiegazione giuridiche e commerciali fornite dalla compagnie, compreso il caro carburante risulterebbero “infondate”. Cin, da parte sua, sottolineando la complessità dell’iter di privatizzazione, “la brevità dei tempi nei quali è stato chiuso e le difficoltà vissute dal settore”, comunica in una nota che la legittimità del suo operato “sarà prontamente riconosciuta dai competenti giudici amministrativi”.