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Superbonus, Massimo Baccino Presidente ANCE: si rischia il blocco totale

Diredazione City

Nov 11, 2022

Roma, 11 novembre 2022 – “Ieri il grido di allarme da parte del Consiglio generale dell’Ance a Roma. Purtroppo – sottolinea Massimo Baccino, Presidente ANCE Savona – quanto deciso in Consiglio dei Ministri ieri sera in merito alle modifiche alla disciplina dei bonus edilizi conferma che l’allarme era fondato: il risultato sarà quello di precipitare in uno stato di grande e probabilmente irreversibile difficoltà famiglie e imprese”.

“È impensabile – prosegue Baccino – cambiare le regole in corso ancora una volta e con effetto immediato, senza per giunta aver individuato una soluzione per sbloccare i crediti incagliati, in un contesto del genere si aggiunge confusione alla confusione e si va verso al blocco del settore”.

“Non focalizziamo tanto l’attenzione sull’ammontare dell’agevolazione – afferma il presidente di ANCE Savona – quanto sugli effetti immediati e diretti che questi cambi di rotta improvvisi hanno e avranno sulle decisioni delle persone e delle imprese, rendendole in un quadro di instabilità sempre e comunque sbagliate”. Pensare a una disciplina transitoria di breve periodo, significa ignorare le dinamiche del lavoro e quindi quelle innescate dal superbonus: un’operazione di efficientamento energetico, e ancor più di riqualificazione sismica, impone mesi di lavori preparatori, di incarichi a professionisti e imprese, tutto impostato in relazione a norme che dovevano garantire tempi e certezze”.

Secondo l’Ance senza un regime transitorio adeguato e una soluzione concreta per sbloccare i crediti incagliati, come quella individuata insieme all’Abi che prevede l’utilizzo degli F24, il superbonus si bloccherà per sempre, con gravi ripercussioni sia economiche che in termini di transizione ecologica.

“Insieme a tutta la filiera, ai sindacati e ai professionisti del settore chiediamo – conclude Massimo Baccino – l’immediata convocazione di un tavolo di confronto per definire un quadro di regole chiaro e stabile che consenta all’Italia di non paralizzare e bloccare il percorso di crescita che era stato avviato vanificando gli obiettivi di risparmio e di autonomia energetica che la maggioranza di Governo ha sempre dichiarato di voler perseguire”.