• 27 Aprile 2024 02:06

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Livorno, hub mediterraneo della cellulosa?

Il porto labronico come punto di riferimento del Mediterraneo nel settore forestale? Si a patto di aumentare i livelli di competitività. Il messaggio che i produttori internazionali della cellulosa hanno consegnato nelle mani del commissario straordinario dell’Ap, Giuliano Gallanti, è qualcosa di più che non un auspicio o una speranza, ma una prospettiva perseguibile per l’immediato futuro. I rappresentanti di Fibria (Brasile), CPMC (Cile) e UPM (Finlandia), con una produzione di puù di 10 milioni di tonnellate di prodotti, sono venuti a Livorno con le idee chiare.
L’occasione è stata fornita dal workshop sui prodotti forestali, messo in piedi e organizzato dalla Direzione promozione e studi dell’APL e dedicato a una delle principali tipologie di traffico del nostro scalo portuale. La Sala Ferretti della Fortezza Vecchia, affollatissima, ha accolto oltre cento persone.
Più di 2,1 milioni di tonnellate di merce forestale nel 2014 (di cui 1,4 in break bulk e 700 in container), e la prospettiva di riuscire a superare, per il 2015, 1,7 milioni di tonnellate di merce in colli, sono la valida premessa cui è stato ancorato un dibattito che ha coinvolto, nell’ordine, le istituzioni (APL, Comune, Capitaneria di Porto), le associazioni di categoria (Confindustria, Asamar, Spedimar, Assocarta, Assimprese),  gli armatori (Grieg Star Shipping e Saga Welco ), i produttori, i venditori (Celmark) e i terminalisti (Cilp e Marter-Neri). Non solo Piattaforma Europa, insomma, Livorno ha anche altre frecce da scoccare al proprio arco. La Lucchesia è infatti ad un tiro di schioppo da qui e la vicinanza con il polo manifatturiero lucchese consente un risparmio “overall” sui costi logistici. Come sottolineato dal dirigente promozione dell’APL, Gabriele Gargiulo, che ha curato l’iniziativa, preparando in sinergia con l’IRCRES-CNR uno studio dettagliato sulle prospettive di sviluppo di questo traffico, il distretto cartario toscano riceve circa il 41% dell’import totale di cellulosa, con il porto di Livorno che da solo movimenta il 60% dell’importazione nazionale di cellulosa in Italia, oltre la metà, quindi, delle circa 2,5 mln di tonnellate di merce trasportata via mare.
“I numeri spiegano più di ogni altra cosa le potenzialità di Livorno – ha affermato Gargiulo – , il porto è sempre di più uno dei punti di riferimento dei paesi del Sud America, come Uruguay, Cile e Brasile, che nel 2014 hanno avuto una incidenza del 56% sulla quota di merce forestale complessivamente movimentata a Livorno. La nostra forza è rappresentata dalla relativa vicinanza alle cartiere e dalla disponibilità di magazzini coperti, oltre 200 mila mq di aree tra porto e retroporto”.
E rimanendo sempre agganciati ai dati, non possono poi essere sottovalutate le ricadute occupazionali che questo settore ha sul territorio: “Più di 500 lavoratori – ha sottolineato Gianpaolo Vitali, dell’IRCRES-CNR – lavorano a tempo pieno nelle varie fasi del ciclo di lavorazione in cui può essere suddivisa la movimentazione del forestale”.
L’obiettivo principale rimane quello di non far ripartire vuote le navi break bulk, una volta che hanno scaricato la merce, ma di riempirle con altro materiale, come il project cargo, per l’appunto. “Dobbiamo sviluppare il carico di ritorno –  ha affermato sempre Bonistalli –, Ecco, a Livorno servirebbe, più che altro, uno studio su questa materia”.
Per l’immediato, invece, bisogna pensare a mantenere i traffici esistenti: “Abbiamo necessità di qualità di banchine, con pescaggio adeguato e soprattutto di magazzini doganali nelle vicinanze della banchina per il ricovero immediato della merce, che è sensibile alle condizioni meteo», è stato il commento della vice presidente di Grieg Star, Lucia Filippi, che ha chiesto, concretamente, di passare dalla teoria ai fatti e di contemperare le esigenze di zonizzazione del Piano Regolatore Portuale (che ha messo ordine nello scalo, destinando ogni tipologia merceologica un’area dedicata) con quelle delle imprese armatoriali del settore”.
“Livorno è uno dei quattro porti di cui ci serviamo nel Mediterraneo –  ha detto Targe Bock, di Fibria -, area strategica cui destiniamo il 25% del nostro carico complessivo. Livorno in prospettiva può diventare il nostro hub model”. Anche Yari Nieminem, di UPM, ha parlato del ruolo strategico di Livorno: “Nei primi nove mesi dell’anno – ha affermato – abbiamo fatto imbarcare per Livorno 144 mila tonnellate di merce, contro le 207 mila tonnellate complessivamente spedite nel 2014, e le 122 mila tonnellate del 2013: come si può vedere, abbiamo dirottato sullo scalo labronico volumi crescenti di merce, a riprova dell’importanza che il porto riveste per la nostra compagnia”.