• 27 Aprile 2024 07:13

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Filt Cgil, no al “far west” portuale

“Non siamo disponibili al confronto, chiediamo di partecipare”. E’ quanto ha dichiarato il segretario nazionale della Filt Cgil, Nino Cortorillo intervenendo agli Stati Generali della Portualità e della Logistica spiegando che “la scelta di escludere il sindacato dai lavori preparatori delle linee guida e poi di fornirle, dando 48 ore di tempo per esprimere una propria opinione e dover oggi sintetizzare in 5 minuti il nostro contributo, ha un segno negativo che ci ha convinti, insieme alla Fit Cisl, ad indire oggi assemblee in contemporanea in tutti i porti in Italia”. “Si tratta quindi di capire – ha sottolineato il dirigente sindacale della Filt – come si intende proseguire dopo oggi, con quale coinvolgimento di chi ad oggi è stato escluso, con quali tempi e modalità, con quale iter parlamentare, se e in che forma il disegno di legge sulla concorrenza proposto dal Mise agirà autonomamente su materie che sono proprie dell’assetto e delle regole dei porti”. Sui temi del lavoro nei porti “serve impedire – ha spiegato Cortorillo – che il porto divenga un Far West dove possano operare imprese senza qualità, competenze e esperienza riconosciuta. Dal 1994  nei porti non esiste di fatto conflitto e ciò è il risultato di tre fattori: la presenza delle rappresentanza del lavoro nei comitati portuali, l’applicazione a tutti i soggetti, pubblici e privati, del solo contratto nazionale delle attività portuali, la regolazione delle attività lavorative, continue o intermittenti. Se al contrario – ha concluso – si vuole importare nei porti non l’integrazione logistica ma la precarietà, i modelli fallimentari dei cambi di appalto, la deregolamentazione dei rapporti di lavoro noi siamo e saremo fermamente contrari”.