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“Confine illegale”: vasta operazione di vigilanza pesca su tutto il territorio del Nord-Ovest per assicurare “dal mare al piatto” consumi sicuri anche a tavola

Genova 02 gennaio 2019 – È terminata da poche ore la vasta operazione di vigilanza sulla filiera della pesca, svolta tra Liguria, Lombardia, Piemonte e Val d’Aosta da parte degli ispettori del 1° Centro di Controllo Area Pesca (CCAP) della Guardia costiera della Liguria, finalizzata alla tutela della risorsa ittica e, soprattutto, alla prevenzione delle frodi al consumatore. Come ogni anno, infatti, la tradizione delle festività natalizie richiama sulle tavole degli italiani molti piatti a base di pesce, con la conseguente maggiore richiesta di prodotto ittico sul mercato. Tale situazione provoca l’aumento del rischio di comperare prodotti ittici non sicuri, qualitativamente non aderenti alle sue aspettative o, ancora peggio, non perfettamente idonei al consumo umano, fino a imbattersi in vere e proprie frodi commerciali. Per questo motivo, in un periodo in cui è massima la commercializzazione di prodotti originati dall’attività di pesca, il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari, Forestali e del Turismo, Senatore Gian Marco Centinaio, ha chiesto uno sforzo supplementare agli uomini e donne della Guardia costiera, disponendo l’operazione “Confine illegale”, a tutela dei consumatori, degli onesti operatori del settore e del “made in Italy”.

Un’operazione che segue a stretto giro la campagna di controlli già operata dal  1° CCAP nello scorso mese di novembre, fortemente voluta per garantire il rispetto delle vigenti disposizioni sugli scambi commerciali nazionali e, soprattutto, internazionali, considerata l’ingente quantità di prodotto importato dall’estero.

Nel corso dell’intera operazione “Confine illegale”, i militari della Guardia costiera della Liguria hanno eseguito complessivamente 132 ispezioni in mare o presso punti di sbarco in Liguria, ad unità da pesca professionali e sportive, e  155 ispezioni ad attività commerciali (ingrosso, dettaglio, piattaforme, pescherie, ristoranti, negozi alimentari) in tutto il Nord-Ovest d’Italia. Ben 92 le sanzioni irrogate per un importo complessivo di circa 194.000€ e il sequestro di oltre 86 tonnellate di prodotto ittico non rispondente alle normative in vigore. L’attività ispettiva condotta dal personale imbarcato e quello dei nuclei ispettivi della Guardia costiera ha, inoltre, portato alla trasmissione di 7 notizie di reato alle Autorità giudiziarie di riferimento per territorio.

“Anche nei momenti topici delle festività” – ha ricordato l’Ammiraglio Carlone, Comandante regionale della Guardia costiera della Liguria – “i nostri ispettori sono impegnati sul campo, tra la gente, per tutelare sia le risorse ittiche del nostro mare, sia i consumatori e coloro che, pescatori, commercianti ed operatori del settore, onesti e rispettosi delle norme, meritano di essere tutelati nei confronti di chi tenta di eludere i controlli e raggirare il consumatore per raggiungere facili ed indebiti guadagni”. Per questo motivo l’invito è sempre quello di prestare la massima attenzione in fase di acquisto: sui banchi di vendita devono, infatti, essere sempre chiaramente riportate le modalità e le zone di pesca di ciascuna specie, così come i menù dei ristoranti devono sempre indicare se il pesce proposto sia fresco o congelato.

Ecco alcuni dei numerosi casi degni di menzione:

Como

Di particolare rilievo l’attività accertativa nei confronti del titolare di un’azienda cinese, fornitore di numerosi sushi e ristoranti etnici del Nord Italia, colto ad alterare le date di scadenza del salmone importato dalla Norvegia, modificandone anche il peso grazie alla realizzazione di etichette false che venivano sostituite a quelle originali con dei falsi. La Procura della Repubblica di Como, dopo aver disposto la confisca di 7 tonnellate di salmone fresco (valore commerciale pari a circa 60.000€) sequestrate dalla Guardia costiera di Genova, abbia devoluto tutto il prodotto in beneficenza. Per la riuscita dell’operazione è stato prezioso il contributo dell’ATS Insubria (distretto Como Sud) che, grazie al servizio veterinario (che da anni collabora con la Guardia costiera), ha attestato l’idoneità al consumo umano del prodotto e, quindi, individuato e consegnato lo stesso ad varie Onlus di Como, Milano e provincia, consentendo di devolvere l’ingente quantitativo a persone meno fortunate. Il titolare dell’azienda e un dipendente sono indagati a piede libero per frode in commercio.

Milano

Nel week end che ha preceduto il Natale, numerose ispezioni hanno interessato pescherie, negozi di generi alimentari e ristoranti di Milano. In particolare:

–  un commerciante di baccalà meneghino è stato sanzionato perché sorpreso a vendere “brosme salato” (specie affine al merluzzo, ma di minor pregio), spacciandolo per baccalà, di maggior qualità, particolarmente richiesto dai consumatori nelle festività natalizie. oltre alla sanzione di 1500 €, al commerciante è stato sequestrato il prodotto per complessivi di 160 kg di merce.

–  alcuni titolari di pescherie e ristoranti milanesi (italiani e stranieri), sono stati sanzionati per assenza della documentazione commerciale comprovante l’acquisto regolare del prodotto. Tra questi un commerciante straniero titolare di una pescheria della zona di via paolo Sarpi (la China Town milanese), il titolare di un ristorante africano, il titolare di una nota pescheria in zona Duomo.

–  al titolare straniero di un ristorante sushi è stato contestato il mancato rispetto del piano di autocontrollo (sanzione di  2.000€) in quanto somministrava tonno e salmone crudi senza aver provveduto al precedente abbattimento termico.

–  ad un noto grossista è stato sequestrato un esemplare di tonno pinne gialle intero di 100 kg privo di  tracciabilità che ha comportato l’applicazione di una sanzione da 1500 €.

Imperia

La Guardia costiera di Imperia ha svolto un’intensa attività di verifica sulla filiera della pesca in tutto il ponente ligure con controlli ai punti di sbarco del pescato, lungo i litorali e sulle  spiagge del capoluogo, nonché  con ispezioni sul territorio ad esercizi commerciali e di ristorazione.

–  presso un’azienda all’ingrosso e al dettaglio di prodotti surgelati è stata sequestrata 1 tonnellata di merce, priva delle corrette informazioni di tracciabilità. Per molti dei prodotti sequestrati non era presente la denominazione commerciale di specie in lingua italiana e di conseguenza l’operatore indicava nella vendita al dettaglio un’errata denominazione. Al titolare è stata irrogata  una sanzione di € 1.500.

–  all’interno di un noto ristorante del litorale imperiese è stata accertata la presenza del tonno affumicato scaduto proprio mentre veniva servito agli avventori del locale. Al titolare è stata inflitta una sanzione di  3.333€, oltre al sequestro del prodotto.

–  presso un frantoio delle colline imperiesi, si è proceduto al sequestro di numerosi vasetti di tonno rosso sott’olio che il titolare etichettava utilizzando una denominazione scientifica di specie appartenente al tonno pinne gialle (“thunnus albacares”), benché il prodotto corrispondesse alla specie “thunnus thynnus”. Il prodotto è stato sequestrato e al titolare contestata la sanzione pari a € 2.000. L’attività di coordinamento tra gli uffici della Guardia costiera ha, inoltre, consentito di rinvenire lo stesso prodotto anche in un negozio di Sestri Levante dove i militari hanno provveduto a sequestrarlo, redigendo analogo verbale di contestazione al trasgressore. Sono in corso ulteriori accertamenti al fine di verificare se trattasi veramente di pregiato tonno rosso mediterraneo o di tonno a pinne gialle oceanico di minor valore.

Savona

La Guardia costiera di Savona il 28 dicembre ha denunciato a piede libero il titolare di un supermercato in provincia di Torino che poneva in vendita pesce fresco (ombrine, code di rana pescatrice e merluzzo nordico) in cattivo stato di conservazione, come appurato anche dal personale dell’ASL appositamente intervenuto. Peraltro, nello stesso supermercato si verificava anche la presenza di salmone affumicato scaduto. Al titolare dell’esercizio commerciale veniva elevata una sanzione di € 10.000, oltre al sequestro del prodotto.

Genova

In data 29 dicembre militari della Guardia costiera di Genova hanno svolto numerosi controlli nel territorio cittadino. Le attività hanno interessato dapprima il locale mercato ittico di Ca’ de Pitta, con ispezioni alle attività di vendita e ai mezzi di trasporto in arrivo e partenza dal mercato. Nel corso dei predetti controlli sono stati sanzionati i titolari di 2 pescherie, il cui mezzo di trasporto è risultato essere sprovvisto delle autorizzazioni sanitarie per il trasporto dei prodotti ittici. Successivamente, sono state ispezionate pescherie e ristoranti del centro storico cittadino. Il titolare di una pescheria dei caruggi è stato sanzionato per commercializzazione di esemplari di orata privi della documentazione di acquisto. Il prodotto, forse conferito da pescatori dilettanti, è stato sequestrato e al titolare è stata inflitta una sanzione da € 1500. Infine il titolare di nazionalità cinese di un sushi è stato sanzionato per aver realizzato spiedini di mazzancolle impiegando prodotti surgelati in origine, scongelati e ricongelati, in violazione delle vigenti norme igienico-sanitarie. Al titolare, oltre al sequestro della merce, è stata inflitta la sanzione di € 2.000 per mancato rispetto delle procedure HACCP.

Per i controlli a mare, nel corso del periodo natalizio, le tradizionali unità della Direzione marittima della Liguria sono state anche affiancate dalla presenza di Nave Peluso. Il pattugliatore d’altura della Guardia costiera –  di base nel porto di Messina – ha effettuato una campagna di vigilanza-pesca nell’alto Tirreno e il Mar Ligure così da garantire controlli in mare anche alle unità che pescano a maggiori distanze dalla costa.***