• 4 Ottobre 2024 07:24

Seareporter.it

Quotidiano specializzato in politica dei trasporti marittimi

Un modello logistico – industriale per la nuova Assoporti

Tra le proposte di Merlo anche una “Cernobbio dell’economia del mare”

 

Logistica e assegnazione ai porti di una cabina di regia e coordinamento. È la nuova strategia di Assoporti che il neo presidente Luigi Merlo sintetizza nello slogan “dal modello industriale a quello logistico industriale”.

“I porti – è sottolineato in un documento programmatico – sono chiamati a passare da una dimensione urbana a una macro-regionale anche al fine di avviare su basi diverse e molto concreto un confronto con l’Associazione dei Comuni e con tutti i playmaker, istituzionali e no, della programmazione logistica”.

Fra le priorità indicate da Merlo figura anche l’individuazione di nuovi strumenti finanziari che “non possono essere certo rappresentati unicamente dalla limitata autonomia finanziaria ottenuta, ma devono essere frutto di una esplorazione di ogni forma di collaborazione e finanziamento, inclusi i project bonds”.

L’Associazione si impegnerà nel futuro in una modifica delle linee guida di spending review e sulle limitazioni “assurde” imposte all’operatività dei porti.

Senza alcuna preclusione ideologica, tanto da poter ragionare anche sulla natura giuridica dell’Autorità Portuale, “se ciò può dare finalmente stabilità al comparto”, si rilancerà il cluster marittimo e logistico ipotizzando anche la realizzazione di un grande forum corale che una volta all’anno riunisca tutti i protagonisti di questo cluster e li spinga a compiere decisioni strategiche confrontandosi con tutto il governo.

Una “Cernobbio dei porti”, come è stata subito ribattezzata, che trova d’accordo dalla prima ora Marina Monassi dell’Autorità portuale di Trieste. Sottolineando “quanto sia importante ottimizzare le risorse, evitando di spendere denari in studi e consulenze che poi non si concretizzano, ma sostenendo piuttosto le singole Autorità in studi e progetti che hanno nel cassetto ma per i quali non hanno avuto le disponibilità necessarie per realizzarli”, la Monassi ha chiede in un momento importante per la logistica in Italia “di garantire un equilibrato sviluppo nel rispetto delle singole identità, favorendo le realtà portuali che possono costituire dei validi punti di riferimento per le nostre imprese e per il mondo che attraverso l’Italia vuole raggiungere l’Europa, bypassandone i porti del Nord”.