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Sospensione del Masterplan 2035 dell’Aeroporto di Malpensa

DiCatello Scotto Pagliara

Giu 11, 2021
ANAMA e ALSEA chiedono di non interrompere il processo di sviluppo e ampliamento del principale scalo cargo italiano

Nei giorni scorsi ENAC ha chiesto la sospensione procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) del progetto “Aeroporto Milano Malpensa – Masterplan aeroportuale 2035″, resa necessaria – da quanto si è appreso dalla stampa – per predisporre la documentazione integrativa richiesta dalla Commissione del Ministero della Transizione Ecologica. Il piano di sviluppo dell’aeroporto di Milano Malpensa, messo a punto da SEA, prevede l’ampliamento a Sud del grande aeroporto che sorge tra Milano e Varese e tra gli obiettivi, ha il raddoppio dell’attuale cargo city. Un progetto, dunque, fondamentale per la crescita del primo scalo cargo italiano.

ANAMA (Associazione Nazionale Agenti Merci Aeree, affiliata a Fedespedi) e Alsea (Associazione Lombarda Spedizionieri e Autotrasportatori) non intendono entrare nel merito della decisione, tuttavia, desiderano richiamare l’attenzione delle istituzioni locali e nazionali sulla necessità di non interrompere il processo di sviluppo dello scalo varesino, essenziale e strategico per gli scambi commerciali del nostro Paese.

Afferma il Presidente ANAMA, Alessandro Albertini: “Sebbene per via aerea venga movimentato solo il 2% della quantità complessiva di merce esportata extra UE dall’Italia, questa rappresenta, in valore, oltre il 25% del totale. In un Paese che deve all’export oltre il 30% del suo PIL emerge in tutta chiarezza che se si vuole far crescere il Paese occorre puntare sul cargo aereo. Il settore aereo, per sua natura utilizzato dalle eccellenze italiane e dai prodotti a maggior valore aggiunto, è quindi un ambito su cui puntare fortemente, così come avviene negli altri Paesi con grande vocazione all’export, come Germania e Francia”.

Per farlo non servono solo piste di decollo e atterraggio ma strutture dedicate alle merci nei pressi degli aeroporti con vocazione cargo. SEA ha previsto, correttamente, uno sviluppo delle strutture di seconda linea dedicate al cargo, indispensabili per creare un polo logistico al servizio delle merci.

Prosegue il Presidente di Alsea e Vicepresidente di Fedespedi (Federazione Nazionale delle Imprese di Spedizioni Internazionali) con delega ai Territori, Betty Schiavoni Fin dalla sua creazione, a Malpensa non ci sono spazi e magazzini per imprese di spedizioni e di logistica con la conseguenza che il polo logistico dell’aeroporto varesino è ancora nel Comune di Segrate. Ciò comporta che per consegnare e ritirare le merci dall’aeroporto gli automezzi devono percorrere 70 chilometri – andata e ritorno – in tratti stradali tra i più battuti d’Italia, con i danni che ne conseguono sull’ambiente, sulla congestione stradale, sul rischio di incidenti con danni a persone e merciSi insiste tanto, e giustamente, sulla sostenibilità ambientale, anche riguardo allo sviluppo di Malpensa. Se abbiamo a cuore l’ambiente, occorre consentire l’ampliamento dello scalo per le merci, ovviamente nel rispetto delle regole e del territorio circostante.”

Concludono i due Presidenti: “in questi lunghi mesi di pandemia gli italiani hanno compreso l’importanza dei trasporti e della logistica, che hanno garantito a tutti gli approvvigionamenti necessari. Per consentire lo sviluppo e, insieme, la sostenibilità del settore, occorre investire prima di tutto in strutture come quelle previste dal Masterplan 2035 dell’Aeroporto di Malpensa, in modo che aeroporto e polo logistico si possano sviluppare nella stessa area”.