• 11 Ottobre 2024 13:03

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Rimorchiatori, se due concessioni vi sembran troppe

L’Agcm interviene, parte da Milazzo la liberalizzazione dei servizi?

 

Quante concessioni per servizi tecnico – nautici possono essere autorizzate in un porto? La concorrenza tra due società di rimorchiatori garantisce una maggiore sicurezza? Sono domande che riaccendono il dibattito sulla liberalizzazione dei servizi portuali, a seguito di un recente provvedimento dell’Antitrust relativo al porto di Milazzo.

L’Agenzia guidata da Giovanni Pitruzzella, avvalendosi delle nuove prerogative assegnate dal decreto legge n.201/2011 in ordine agli atti amministrativi generali, ai regolamenti ed ai provvedimenti di qualsiasi amministrazione pubblica, ha rigettato il provvedimento del 17 luglio 2012 con il quale la Capitaneria di porto di Milazzo ha negato la concessione ad operare richiesta dalla Rimorchiatori Siciliani Srl.

Un giudizio, a suo modo storico, che chiama in causa non solo il Regolamento per il servizio di rimorchio delle navi nel porto di Milazzo del 1970 (secondo cui “non può essere rilasciato che un solo atto di concessione”) e i pareri resi in merito dalla Direzione Marittima di Catania e dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ma, per la prima volta, sancisce la concreta facoltà di intervento dell’Autorità in un delicato settore dell’attività marittima.

Ribadendo il necessario equilibrio tra tutela della concorrenza ed esigenza collettiva alla sicurezza, il dispositivo dell’Agcm sottolinea come gli affidamenti delle concessioni non debbano essere effettuati in esclusiva e “per di più, senza una gara pubblica”. Ed entra nel merito della stessa legge 84/94. “Il provvedimento di diniego adottato dalla Capitaneria di Porto di Milazzo, fondato esclusivamente sulla circostanza che l’attuale assetto normativo sui servizi tecnico-nautici non consentirebbe l’accoglimento dell’istanza della società segnalante – spiega –  è in contrasto con i principi di libertà di concorrenza cui deve essere ispirata l’interpretazione della normativa vigente che, infatti, non esclude la possibilità di adottare modalità concorrenziali di gestione dei servizi tecnico-nautici in ambito portuale”.

A confermare l’importanza della posta in gioco la replica di Assorimorchiatori e Confitarma affidata ad una nota. Per le due associazioni l’ipotesi di rilascio di più concessioni nello stesso porto “non garantisce condizioni economiche ed operative più vantaggiose per gli utenti del servizio”. La presenza di due concorrenti “comporterebbe inevitabilmente una duplicazione dei costi organizzativi che nel settore specifico consistono in ingenti investimenti di milioni di euro”. “Duplicare tali costi – si ribadisce – senza alcuna prospettiva di incremento della domanda del servizio, equivale a condannare il porto a pagare tariffe molto più elevate per compensare i maggiori costi organizzativi contribuendo in tal modo ad abbassarne in misura consistente il livello di competitività”.

Considerazioni che, si sottolinea, “non escludono comunque l’opportunità di applicare nel settore meccanismi di concorrenza per il mercato, attraverso l’indizione di una gara pubblica volta ad individuare l’offerta economicamente più vantaggiosa”.

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