• 4 Ottobre 2024 08:13

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NAPA e Northern Range in pressione sulla Ue

In ballo i finanziamenti per il corridoio Baltico – Adriatico    

 

Si sposta a Bruxelles la competizione tra il sistema portuale dell’Alto Adriatico (Trieste, Venezia, Ravenna, Capodistria e Fiume) e quello del Northern Range (Rotterdam, Anversa, Amburgo). La posta in palio, previo potenziamento delle infrastrutture a sostegno, sono i collegamenti con i mercati l’Europa Orientale e tra questi ultimi e l’Estremo Oriente. E, soprattutto, i finanziamenti europei previsti per la realizzazione di quel corridoio Adriatico-Baltico, che prevede quali terminali a mare proprio gli scali adriatici di Italia, Slovenia e Croazia.

A tale proposito si è svolto ieri un incontro ristretto tra l’Unità Porti e Reti TEN-T della Commissione europea e gli scali del NAPA (North Adriatic Ports Association). Scopo dell’appuntamento, cui ha partecipato anche una rappresentanza del ministero delle Infrastrutture e Trasporti italiano, la presentazione di uno studio commissionato alla Società inglese di consulenza MDS Transmodal che traccia l’andamento del mercato europeo dei contenitori fino al 2030 e le prospettive dei porti del Nord Adriatico. 

Lo studio, co-finanziato dalla Commissione al 50%, rappresenta una prima risposta alla posizione assunta dai principali scali del Nord Europa, i quali, pur riconoscendo nei porti del Nord Adriatico i loro principali concorrenti in una ottica di medio periodo, hanno pubblicamente sollecitato la Commissione a destinare a loro stessi le quote di co-finanziamento europeo destinate agli interventi in infrastrutture portuali.

Nei prossimi anni secondo MDS Transmodal i porti dell’alto Adriatico potranno movimentare fino a 6 milioni di container con un incremento dei traffici del 348% e un risparmio di 5 giorni di navigazione rispetto alle rotte dirette nel Nord Europa.  

Nel corso dell’incontro, durante il quale sono stati presentati i progetti in corso di realizzazione in ciascun scalo, la Commissione ha particolarmente apprezzato quelli maggiormente rispondenti ai nuovi criteri regolatori delle Reti TEN-T e cioè: opere facilmente cantierabili, ad alto valore aggiunto e che coinvolgano per quanto possibile il capitale privato.