• 3 Maggio 2024 17:01

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Le parti sociali marittime europee e internazionali, richiedono un’azione immediata da parte dei governi dell’equipaggio che cambiano la crisi umanitaria

Le parti sociali marittime europee e internazionali, insieme a 9 associazioni marittime internazionali, stanno scrivendo ai leader dei paesi europei, chiedendo che vengano intraprese azioni urgenti per risolvere la grave crisi umanitaria causata dalla mancanza di cambiamenti di equipaggio in tutto il mondo e in Europa.

“Apprezziamo pienamente gli sforzi del governo britannico per l’organizzazione dell’International Maritime Virtual Summit on Crew Changes il 9 luglio 2020. I ministri che hanno partecipato al vertice, dopo aver riconosciuto l’urgenza della questione, hanno mostrato una leadership politica”, ha dichiarato Martin Dorsman, Segretario generale dell’ECSA. “Tuttavia, c’è ancora molto da fare.”

“I cambiamenti dell’equipaggio avvengono attualmente solo al 30% di ciò che è necessario. I marittimi svolgono un ruolo essenziale nel mantenimento del flusso globale di energia, cibo, medicine e forniture mediche via nave. Molti marittimi sono stati lontani da casa per mesi, incapaci di lasciare le loro navi e tornare a casa a causa delle restrizioni di viaggio imposte dai governi. Nel frattempo ai marittimi che sono stati arruolati per sostituirli viene impedito, tra le altre cose, l’assenza di servizi per ottenere visti per recarsi nei luoghi in cui sono previsti per unirsi alle loro navi, compreso lo spazio Schengen”, hanno scritto le organizzazioni nelle lettere.

“Almeno 200.000 e fino a 300.000 marittimi attualmente devono essere sollevati e questo numero aumenta di ogni settimana che passa. Alcuni di questi marittimi hanno trascorso 15 mesi o più a bordo e sono stanchi e stanchi”, spiega Livia Spera, segretaria generale dell’ETF. “Un numero uguale di nuovi membri dell’equipaggio deve viaggiare per unirsi alle navi se i loro colleghi di lunga data devono essere sollevati”.

Le organizzazioni marittime chiedono ai leader di attuare gli impegni assunti nella dichiarazione rilasciata dopo il vertice del 9 luglio.

Mentre le organizzazioni accolgono con favore tutti gli impegni e gli sforzi intrapresi finora, avvertono che è giunto il momento per l’immediato coinvolgimento di tutti i capi degli Stati membri dell’UE per evitare una crisi commerciale globale.

Permangono vari ostacoli che impediscono che vengano effettuati cambiamenti di equipaggio sia nel paese in cui una nave è attraccata, a seconda dello Stato membro, quali:

la mancanza di rilascio di visto all’arrivo in aeroporto per i firmatari che si uniscono a una nave di proprietà/bandiera straniera nel paese o che transitano per aderire a una nave situata in un altro Stato membro dell’UE;