• 7 Novembre 2024 23:17

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Ischia, dopo l’accordo è ancora caos

Dura poche ore la tregua, non parte la corsa della 4.30

 

Niente pace per sulle banchine di Ischia. La sospensione dello sciopero in seguito agli accordi intercorsi con Medmar sul ripristino delle corse notturne non basta a ristabilire la normalità dei collegamenti. Anzi, aumenta di nuovo la tensione tra gli autotrasportatori che accusano la società privata di “fare il bello e il cattivo tempo”.

Motivo dell’agitazione, questa volta, la mancata partenza delle corse delle 4.30 da Ischia a Pozzuoli e quello delle 6.10 da Pozzuoli a Ischia. “Causa delle cattive condizioni del mare”, si giustifica la compagnia. “Il comandante – spiegano – non ha ritenuto opportuno partire e per la compagnia è stato un danno”. La ragione non convince gli autotrasportatori che, tra l’altro, accusano Medmar di aver scelto un traghetto vetusto (Ischia Tourist) non adeguato alla navigazione nel periodo invernale. “Sul porto – denuncia il portavoce della protesta, Giovanni Lombardi – c’erano centinaia di automezzi, tir, autocarri e furgoni vari, che dopo il blocco di tre giorni dovevano recarsi in terraferma per i dovuti rifornimenti, che non riuscendo a partire con la corsa delle 2.30 speravano di partire con la successiva”.

L’ennesimo scontro di questa terribile stagione per i trasporti del Golfo arriva a pochissime ore dall’accordo trovato tra Regione, sindaci dell’isola, rappresentanti degli autotrasportatori e del settore ittico/ortofrutticolo e la Medmar. Quest’ultima è riuscita ad ottenere in cambio del ripristino delle corse notturne la cancellazione di altrettante corse (16.30 e 18.30) diurne osp – obbligo di servizio pubblico. Previsto anche la convocazione tra quindici giorni di un tavolo tecnico per la ridiscussione dell’intero piano orari.

Sul fronte Caremar si registrano le denunce che arrivano da Procida sulle inadempienze della compagnia pubblica a rimettere in funzione i collegamenti veloci dopo la sospensione per guasto, un anno fa, delle corse dell’unità Isola di S.Pietro. La provocazione che arriva dall’isola è quella di revocarle i servizi veloci e aprire per gli stessi una gara a livello comunitario.