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il ponte di genova continua la sua corsa: lavorazioni in parallelo per preparare le prossime operazioni di sollevamento impalcato

Modello fast track unico per consegnare rapidamente l’opera alla città di genova

Milano, 19 marzo 2020 – Il nuovo Ponte di Genova prosegue la sua corsa contro il tempo. Dopo la consegna di tutte le pile, il cantiere si concentra sulle prossime operazioni di sollevamento del terzo impalcato da 100 metri, che porterà a 750 metri la lunghezza del ponte e scavalcherà la linea ferroviaria, con il completamento dei lavori propedeutici per la realizzazione delle aree dove dovranno muoversi i grandi semoventi che sposteranno l’impalcato, e sulla preparazione delle lavorazioni per la soletta delle sezioni già completate.

Il modello fast track, che permette di lavorare in parallelo nei diversi cantieri creati nell’area, per sottofondazioni, fondazioni delle pile, elevazione delle pile, sollevamento degli impalcati e completamento delle sovrastrutture, viene in questa fase utilizzato per preparare l’area per la fase conclusiva di sollevamento del nuovo impalcato. L’allestimento di una sorta di “stabilimento mobile” nell’area del cantiere, che ancora durante la realizzazione delle pile ha consentito di accogliere le porzioni di impalcato e quindi il suo assemblaggio per renderlo pronto per l’innalzamento, viene adesso utilizzato per gestire le delicate operazioni di movimentazione e sollevamento in quota.

Le attività, gestite dalla joint venture Pergenova costituita da Salini Impregilo e Fincantieri, sono svolte in un contesto inurbato molto complesso, interessato da quattro strade principali di collegamento nord-sud oltre che dalla linea ferroviaria in esercizio e dal torrente Polcevera, che durante la costruzione del ponte ha richiesto la gestione di quasi 80 interferenze con sottoservizi preesistenti. Ogni lavorazione deve essere quindi accuratamente analizzata e pianificata con la precisione di un cronometro svizzero, così da ridurre al minimo il potenziale rischio di errore.

In parallelo, mentre si pianifica il completamento della nuova attività in quota, Salini Impregilo sta organizzando le complesse operazioni per la preparazione della soletta del ponte: 8.000 metri cubi di calcestruzzo che saranno lavorati in contemporanea, dalle estremità del viadotto verso il suo centro, a getto continuo 24 ore su 24 in circa 7-8 giorni, più che dimezzando i normali tempi di realizzazione. Una gestione accuratamente pianificata anche a livello logistico.

Sulla soletta completa e finita si procederà quindi con l’allestimento finale della piattaforma stradale e di tutte le opere a corredo dell’infrastruttura e della sicurezza del suo esercizio, completando le attività di un cantiere in cui il modello fast track ha permesso di iniziare la prima fondazione il 24 giugno 2019 ed eseguire in pochi mesi le sottofondazioni, le fondazioni e le elevazioni, con una media di circa 3 pile al mese.

Posizionamento in quota della terza campata da 100m e gestione delle operazioni in cantiere

 Caratteristiche e posizione

  • La nuova campata è issata fra la pila 10 e la pila 11 e scavalca la linea ferroviaria Milano-Genova Bastioni e Sommergibile
  • Lunghezza: 94 metri
  • Peso: 1880 tonnellate ca
  • Altezza di sollevamento: 40 metri

Gestione operazioni in cantiere

  •  Le attività sono state, fin dall’inizio, pianificate e realizzate tutte in parallelo da Salini Impregilo, in modalità fast track, a cominciare dalla simultaneità di lavorazioni di costruzione e demolizione del vecchio Ponte, quando la fase di demolizione era ancora in atto da parte delle società incaricate (ad esempio, le ultime aree a Levante sono state liberate solo a settembre 2019).
  • I tempi sono sempre stati accelerati al massimo. La prima fondazione è stata iniziata il 24 giugno 2019 e l’ultima pila è stata completata da Salini Impregilo il 18 febbraio. In pochi mesi sono state eseguite le sottofondazioni, le fondazioni e le elevazioni, con una media di circa 3 pile al mese.
  • Il project management gestito da Salini Impregilo per effettuare le lavorazioni in parallelo è altamente complesso ed accurato e tale da minimizzare la possibilità di errore, a garanzia dei tempi strettissimi di realizzazione dell’opera 
  • Anche le attività per arrivare al posizionamento in quota dell’impalcato hanno richiesto una gestione unica per il coordinamento di tutte le lavorazioni necessarie
  • Il modello fast track, che permette di lavorare in parallelo nei diversi cantieri creati nell’area, per sottofondazioni, fondazioni delle pile, elevazione delle pile, sollevamento degli impalcati e completamento delle sovrastrutture, viene in questa fase utilizzato per preparare la fase conclusiva di sollevamento del nuovo impalcato. L’allestimento di una sorta di “stabilimento mobile” nell’area del cantiere, che ancora durante la realizzazione delle pile ha consentito di accogliere le porzioni di impalcato e quindi il suo assemblaggio per renderlo pronto per l’innalzamento, viene adesso utilizzato per gestire le delicate operazioni di movimentazione e sollevamento in quota.
  • Le attività sono svolte in un contesto inurbato molto complesso, interessato da quattro strade principali di collegamento nord-sud oltre che dalla linea ferroviaria in esercizio e dal torrente Polcevera, che ha richiesto la gestione durante la costruzione di quasi 80 interferenze con sottoservizi preesistenti. Ogni lavorazione deve essere quindi accuratamente analizzata e pianificata con la precisione di un cronometro svizzero così da ridurre al minimo il potenziale rischio di errore.
  • Sugli impalcati già posizionati in quota si prosegue nel lavorare al completamento finale, con la predisposizione di tutti gli impianti, a corredo della nuova infrastruttura, che trovano alloggiamento all’interno del cassone dell’impalcato metallico. Tra gli impianti principali, il sistema di smaltimento acque di piattaforma, le passerelle pedonali per ispezione e manutenzione e gli impianti di alimentazione elettrica e    di deumidificazione dell’aria all’ interno dell’impalcato
  • In parallelo, Salini Impregilo sta organizzando le complesse attività per la preparazione della soletta del ponte: 8.000 metri cubi di calcestruzzo che saranno lavorati eccezionalmente in contemporanea, dalle estremità del viadotto verso il suo centro, a getto continuo 24 ore su 24 in circa 7-8 giorni, più che dimezzando i normali tempi di realizzazione.  Una gestione accuratamente pianificata e complessa anche a livello logistico, con la previsione di utilizzo, per la soletta, di più impianti di confezionamento della zona, per rifornire il calcestruzzo in cantiere con regolare continuità.
  • Sulla soletta completa e finita si procederà quindi con l’allestimento finale della piattaforma stradale e di tutte le opere a corredo dell’infrastruttura e della sicurezza del suo esercizio. Con un accurato project planning al massimo dettaglio, il concetto di “fast-track” sarà spinto al massimo livello prevedendo il coordinamento e la contemporaneità di molteplici attività come realizzazione di asfalti, posa dei sicurvia, segnaletica stradale, e pannelli di vetro di bordo ponte, oltre che completamento degli impianti di illuminazione stradale e scenografica, in buona parte alimentati dalla energia solare catturata dal sistema di pannelli fotovoltaici allestiti sul bordo ponte.