• 4 Maggio 2024 03:33

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Il Gruppo CSA di Rimini e Acquario di Cattolica monitorano gli effetti dell’inquinamento costiero grazie ai ricci di mare | video

Rimini – Il DM 15/07/2016 n°173 GU n°208 06/09/2016 “Regolamento recante modalità e criteri tecnici per l’autorizzazione all’immersione in mare dei materiali di escavo di fondali marini” prevede la classificazione di tossicità del sedimento marino attraverso l’analisi integrata di parametri chimici ed ecotossicologici, per valutarne l’utilizzo e/o lo smaltimento.

I test ecotossicologici sono condotti su organismi viventi e la loro criticità è spesso legata alla stagionalità degli animali durante tutto il corso dell’anno.
L’accordo fra la struttura Costa Edutainment e il Gruppo C.S.A.-Istituto di Ricerca di Rimini permette di eseguire i test ecotossicologici secondo il protocollo ISPRA 11/2017 “SAGGIO DI FECONDAZIONE E SAGGIO DI SVILUPPO EMBRIONALE CON IL RICCIO DI MARE PARACENTROTUS LIVIDUS (LAMARCK) (ECHINODERMATA: ECHINOIDEA)“  sul sedimento da dragaggio marino senza il sacrificio di alcun animale adulto e senza essere legati alla sua stagionalità.
Il comune riccio di mare (Paracentrotus lividus) sarà il protagonista dello studio condotto in collaborazione fra Acquario di Cattolica e Gruppo C.S.A.-Istituto di Ricerca di Rimini.
Il riccio di mare, abitante tipico dei fondali rocciosi ricchi di vegetazione, è un consolidato indicatore di tossicità e da tempo è utilizzato per la valutazione della tossicità dei sedimenti.
Come spiega la Dott.ssa Sara Lazzarini, responsabile del Reparto di Microbiologia del Gruppo C.S.A.-Istituto di Ricerca di Rimini “Cercavamo un organismo che ci consentisse di completare il quadro analitico previsto dal DM 173, con un test che non sacrificasse gli animali e che fosse disponibile tutto l’anno: la collaborazione con l’acquario di Cattolica, che è in grado di allevare il riccio di mare (Paracentrotus lividus) ha risolto i problemi di gestione di uno stabulario e ci garantisce di eseguire il test tutto l’anno”.
Gli esemplari allevati presso l’Acquario di Cattolica, verranno stimolati per prelevare solo i gameti maschili e femminili, garantendo l’integrità dei ricci adulti. Nel frattempo, nei laboratori del Gruppo C.S.A., si osserveranno gli effetti del sedimento sullo sviluppo delle larve ottenute tramite la fecondazione in vitro.
Questo approccio non avrà alcun impatto negativo sulla popolazione di ricci o sul loro ambiente naturale, poiché solo le larve di riccio di mare saranno utilizzate per la ricerca. Ciò consentirà di completare il quadro analitico per valutare l’impatto tossicologico sull’ambiente marino e guidare le decisioni dell’uomo sul territorio.
Il Dott. Stefano Gridelli, responsabile di Acquariologia all’Acquario di Cattolica, dichiara: “Siamo entusiasti di questa collaborazione con il Gruppo C.S.A.- Istituto di Ricerca di Rimini, che si integra perfettamente con la nostra missione di sostenere la ricerca e l’ambiente. Ci impegniamo a garantire il benessere degli animali e a contribuire a un progetto più ampio, che mira a preservare l’ecosistema marino nel suo complesso”.
Questa collaborazione rappresenta un passo fondamentale verso una migliore comprensione dell’impatto del dragaggio sui nostri ecosistemi marini, dimostrando che la scienza e la conservazione possono andare di pari passo per il bene del nostro ambiente marino.