• 3 Novembre 2024 06:59

Seareporter.it

Quotidiano specializzato in politica dei trasporti marittimi

“Il futuro è adesso”, armatori da tutto il mondo a confronto a Napoli. Il Presidente della Camera Roberto Fico apre la IX edizione

DiCatello Scotto Pagliara

Ott 13, 2018

Le sfide tecnologiche, l’ambiente, il neo protezionismo, l’impoverimento della flotta italiana ad opera del turbocapitalismo.

 Shipping and the Law, IX edizione  a Napoli, 15 e 16 ottobre 2018, Complesso monumentale di San Lorenzo Maggiore

“Il futuro è adesso”. E’ questo il tema su cui si confronteranno a Napoli il 15 e 16 ottobre gli armatori di tutto il mondo e i vertici delle associazioni internazionali della categoria, in occasione della nona edizione di “Shipping and the Law”, la due giorni di convegno organizzata dall’avvocato marittimista Francesco Saverio Lauro, che all’apertura vedrà anche l’intervento del Presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico.

Tra i partecipanti alla conferenza figurano i vertici dell’industria marittima internazionale e italiana, come il presidente dell’Associazione Europea degli Armatori (Ecsa) Panos Laskaridis, il vicepresidente dell’International Chamber of Shipping Emanuele Grimaldi,  il presidente emerito Ecsa e degli armatori greci John C. Lyras, il presidente di Confitarma Mario Mattioli ma anche esperti come Leo Drollas, direttore del think tank dell’ ex ministro del petrolio saudita sceicco Yamani o Fredrick Kenney, in rappresentanza della Organizzazione Marittima Internazionale dell’ ONU, l’amministratore Delegato del RINA Ugo Salerno e Lorenzo Matacena di Catour, che parlerà del suo nuovo traghetto alimentato a gas.

Al centro del dibattito di quest’anno l’accelerazione e le sfide poste ai traffici marittimi dal tumultuoso sviluppo di tecnologie avveniristiche e le sempre più stringenti regole internazionali sulle emissioni delle navi, che chiamano gli armatori a nuove sfide e investimenti: restano infatti soltanto un anno e pochi mesi di tempo per adeguare le flotte, e i vertici mondiali degli armatori faranno dunque il punto della situazione in questa occasione a Napoli.

Innanzitutto si discuterà circa la reperibilità di prodotti petroliferi che rientrino nei nuovi limiti stabiliti dell’Organizzazione Marittima Internazionale, che richiederanno combustibili che soddisfino le nuove stringenti regole, e dell’introduzione di innovazioni tecnologiche di avanguardia (batterie, propulsione a gas, cellule a idrogeno).  Ma si farà il punto anche sulle problematiche connesse al rapido farsi strada della digitalizzazione e a un ricorso all’automazione sempre più spinto, mentre nuove pressioni arrivano da più parti: dai cambiamenti radicali nella situazione geopolitica internazionale (in particolare dopo i provvedimenti del governo Trump), dalle guerre commerciali, dal neoprotezionismo e dal loro influsso sui traffici marittimi e sui futuri investimenti e, infine, dalla crisi del multilateralismo con le possibili ricadute sul WTO e sulle agenzie facenti capo all’ ONU.

Alcuni si chiedono se vi sia il pericolo che ciò possa creare un’inversione di tendenza per le norme su sicurezza e ambiente: sul fronte degli scenari economici globali certi segnali lasciano presumere che il boom economico attuale possa condurci ad una crisi ancora più rovinosa delle precedenti, mentre altri inducono a un maggiore ottimismo.

Durante la conferenza sarà esaminato anche il tema della scelta del “porto rifugio”, un luogo di rifugio per le navi in caso di incidenti potenzialmente catastrofici, ovvero un porto o una baia marittima circoscritta in cui condurre le petroliere che rischiano di affondare  per contenere la fuoriuscita di petrolio, scelta che in Italia è di competenza diretta della Protezione Civile, che al convegno vedrà l’intervento di un suo rappresentante. Il tema sarà analizzato da Mans Jacobsson, storico fondatore e direttore degli International Oil Pollution Compensation Funds, nella sua analisi dal titolo “Porto di rifugio, la prospettiva legale”, che darà il via a un panel moderato da Mauro Iguera al quale parteciperanno i rappresentanti dei maggiori assicuratori e soccorritori marittimi.

Ma il futuro dello shipping è anche nelle mani dei giovani armatori che raccoglieranno le sfide a Napoli e che nel corso di Shipping and the Law saranno rappresentati in un incontro con Giacomo Gavarone, presidente del Gruppo Giovani Armatori Confitarma.

Federico Deodato e Francesco Saverio Lauro modereranno poi un panel sul futuro dei temi normativi nel settore, con particolare riferimento all’arbitrato, alla mediazione ma anche alle nuove normative per regolare gli sviluppi tecnologici e le nuove sfide della concorrenza ma anche all’influsso dei nuovi nazionalismi e protezionismi sul diritto internazionale.

A Shipping and the Law si guarderà poi agli aspetti economici del trasporto marittimo con le soluzioni alla crisi finanziaria in un dibattito moderato dall’amministratore delegato di Venice Shipping and Logistics Fabrizio Vettosi, con esponenti del mondo creditizio che si confronteranno con armatori e con i vertici di importanti banche e fondi d’investimento.

In un’ottica italiana, che tuttavia si inserisce nel fenomeno globale del cosiddetto turbocapitalismo, spicca al centro del dibattito quale tema dolente la decimazione della flotta italiana, che ha recentemente perso oltre cento navi e molte migliaia di addetti diretti e dell’indotto, a causa della vendita di crediti in presunta sofferenza da parte delle maggiori banche italiane e straniere a fondi di investimento e operatori finanziari esteri: si tratta di un fenomeno che sta provocando un’irreparabile perdita di occupazione e di know-how all’interno del settore italiano. Per far sì che questo prezioso patrimonio non venga ulteriormente disperso è dunque imperativo che si rinvengano soluzioni urgenti in collaborazione tra le banche e i gruppi armatoriali italiani, attraverso provvedimenti legislativi e del governo.

Durante i lavori, infine, verrà ricordato il professor Francesco Berlingieri, leggendario giurista e presidente del Comitè Maritime International recentemente scomparso, che ha rappresentato per decenni l’Italia nelle trattative che hanno portato alla formazione e all’aggiornamento delle convenzioni internazionali tese ad uniformare il Diritto del Mare.