Il sindacato preoccupato per un flop della gara di privatizzazione
Una gara europea a “doppio soggetto”. Per Caremar la Filt Cgil vuole un socio privato. Un soggetto che effettui il servizio e “detenga il 50% di quote della società, per evitare rilievi da parte della Commissione europea”.
La proposta nasce dalla preoccupazione per un esito negativo della procedura di privatizzazione “già in forte ritardo rispetto alla legislazione vigente che ne prevede la conclusione entro il 30 giugno”. La scelta di cedere il 100% della compagnia“è sbagliata”, spiega il sindacato. “E comporta gravi rischi per la qualità dei servizi forniti ai cittadini e per i livelli occupazionali salariali”.
Sottolineando le difficoltà della compagnia nel corrispondere gli stipendi e “la totale assenza di interventi di manutenzione delle navi”, il segretario generale Mario Salsano ricorda che la corresponsione delle risorse previste per garantire gli obblighi di trasporto “è condizionata dalla pubblicazione dei bandi di gara e dalla stipula di un apposito contratto di servizio tra Regione e azienda”.
Stando così le cose, in mancanza di un bando di gara per le società che hanno manifestato interesse, si potrebbe aprire uno scenario considerato drammatico: “la messa a gara dei singoli servizi di collegamento con le isole, lo smembramento dell’azienda e del suo patrimonio umano e professionale, l’abbassamento dei livelli di qualità del servizio di trasporto pubblico nel Golfo”.
Da qui, la ricerca di una strada alternativa alla privatizzazione completa e l’apertura di un confronto con la giunta regionale.