• 12 Ottobre 2024 09:23

Seareporter.it

Quotidiano specializzato in politica dei trasporti marittimi

Dragaggio porto di Pescara, si aspetta il Consiglio dei ministri

Chiodi: “uno scandalo nazionale”

 

Forme di eclatanti di protesta se dalla riunione del Consiglio dei ministri non dovesse giungere una soluzione per il porto di Pescara.

È quanto minacciato dalla marineria del centro abruzzese nel corso di un incontro convocato dal presidente della Regione, Gianni Chiodi, che ha definito la situazione dello scalo “uno scandalo nazionale”.

Con tutte le categorie marittime allo stremo, causa i continui rinvii sui lavori necessari per adeguare i fondali dello scalo, si spera innanzitutto nella revoca dello stato di emergenza.

“Il passaggio è vitale – ha spiegato Chiodi – per attivare il progetto di dragaggio dei fanghi di 15 milioni di euro, per il quale la Regione, che sul porto di Pescara non ha alcuna competenza, ha già fissato un suo contribuito”.

Nello specifico, la chiusura dello stato di emergenza permetterà alla Protezione civile di redigere ‘’ordinanza, che dovrà firmare il presidente del Consiglio, di concerto con il ministero dell’Economia, di affidamento della funzione di stazione appaltante al Provveditorato delle Opere pubbliche per avviare il progetto e far partire i lavori di dragaggio.

Nel corso della riunione Chiodi ha assicurato anche che l’ente regionale favorirà le procedure di competenza per la liquidazione degli indennizzi in favore degli operatori della marineria per il fermo biologico che scade il prossimo 6 ottobre.