• 3 Maggio 2024 10:00

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Concordia, emerge la prua

Scelte le rotte per raggiungere Genova. I dettagli della traversata

E’ finalmente dall’acqua la prua della Concordia. Ieri la nave è riemersa di 7,5 metri e il pescaggio medio è di 23,85 metri: ne mancano quindi 6,3 per arrivare ai 17,5 metri considerati come il livello di “emersione target”. A dare i numeri e i dettagli sul rigallegiamento della nave è stato come sempre Franco Porcellacchia, responsabile del progetto di rimozione, nell’incontro con la stampa di oggi. Manca da collegare un solo cavo per concludere l’aggancio dei cassoni allo scafo della nave e i tecnici stanno lavorando all’abbassamento degli ultimi cinque cassoni: quando questi raggiungeranno la loro posizione finale riemergeranno anche il ponte 4 – già in gran parte uscito dall’acqua – e il ponte 3. Franco Porcellacchia e Maria Sargentini, presidente dell’Osservatorio Ambientale, si sono soffermati in conferenza stampa sulla questione della fuoriuscita di sostanza oleosa che si è verificata nella zona di centro poppa sul lato di dritta della Concordia. Sottolineando l’esigua quantità della fuoriuscita (circa 50 litri), hanno confermato che il materiale è stato rimosso grazie alle panne assorbenti. “Anche se dai sopralluoghi fatti da Arpat e Ispra – ha precisato la Sargentini – emerge una piccola iridescenza fuori dalle panne, che verrà recuperata secondo quanto previsto dal caretaking, il piano per il recupero di sostanze e materiali che fuoriescono dalla nave”. I parametri degli ultimi campionamenti realizzati sulle acque intorno alla nave sono nella norma. Si sono registrate solo tracce di idrocarburi pesanti a 25 metri di profondità, ma potrebbero essere giustificati dal cantiere e dalla movimentazione di mezzi. I valori degli ftalati sono rientrati nella norma. Scelte anche le rotte per il trasferimento del relitto a Genova. Scelte tra sei, le due rotte differiscono solo nella parte iniziale: la prima prevede un passaggio a sud dell’isola per poi proseguire a nord, mentre la seconda è diretta a nord dell’isola per poi virare in direzione ovest e seguire il percorso della prima. La rotta effettiva sarà scelta dal comandante del rimorchiatore capofila Blizzard prima della partenza sulla base delle condizioni meteomarine. Il comandante del Blizzard, l’olandese Hans Bosh, ha indicato come preferibile la rotta che prevede il passaggio verso nord, se le condizioni meteo saranno favorevoli. Entrambe sono state scelte sulla base dei principi generali di sicurezza della navigazione, e delle dimensioni e del tipo di convoglio che accompagnerà il relitto.

Le rotte. La prima rotta – di 208 miglia nautiche – prevede un passaggio a sud con un transito tra le isole Giglio e Giannutri. Il convoglio procederà poi la navigazione con rotta ovest/nord/ovest fino a trovarsi a sud dell’isola Scoglio d’Africa. Si terrà poi costantemente a ovest di tutte le isole dell’arcipelago toscano e navigherà parallelamente alle coste orientali della Corsica, rimanendo sempre ben lontana dalle acque territoriali francesi.

La seconda rotta – di 191 miglia – si differenzia dalla prima solo nella parte iniziale, e prevede un passaggio a nord dell’isola per poi virare a ovest. Da qui si procederà passando tra le isole di Montecristo e Scoglio d’Africa – lasciandole a sud – e l’isola di Pianosa – che verrà lasciata a est. Una volta doppiate le coste a sud dell’isola di Pianosa, il convoglio virerà verso nord ovest, per poi proseguire con lo stesso percorso della prima rotta fino al porto di Genova Prà.

Per uscire dal porto dell’isola del Giglio ci vorranno dalle quattro alle sei ore. Poi il convoglio proseguirà con una velocità di circa due nodi. Dopo circa quattro giorni di navigazione la Concordia arriverà a destinazione.

Il convoglio. Nel suo viaggio verso il porto di Genova Prà la Concordia sarà accompagnata da 14 mezzi tecnici, a cui si affiancheranno altri mezzi della Capitaneria di Porto. Guiderà i 14 mezzi il rimorchiatore capo fila Blizzard, che trainerà il relitto della Concordia con il rimorchiatore Resolve. Ad assistere i rimorchiatori principali, ce ne saranno altri due ausiliari, Garibaldo e Red Wolf, posizionati lungo il lato dritto e sinistro della nave. Oltre ai rimorchiatori, il convoglio comprende mezzi in grado di intervenire in caso di emergenze. È stato infatti definito e condiviso con le autorità un piano in cui sono stati analizzati tutti i possibili rischi, che prevede la pronta attivazione di mezzi, equipaggiamenti e personale specializzato 24 ore su 24.

Sei mezzi sono dedicati alla protezione dell’ambiente. Uno precederà il convoglio e si occuperà dell’avvistamento di cetacei e sarà in contatto con altri mezzi che normalmente si occupano di monitorare la presenza dei mammiferi nel Mediterraneo. Un altro mezzo avrà funzioni di monitoraggio ambientale. Altri sono adibiti alla gestione di eventuali fuoriuscite di sostanze o al recupero di materiale tramite bracci meccanici (spill response e caretaking). Altri mezzi sono di supporto logistico all’eventuale posizionamento delle panne d’altura. Altre imbarcazioni, infine, sono adibite a ospitare l’equipaggiamento e il personale. Tra queste rientra il Fourcault, l’unico mezzo che potrà avvicinarsi al relitto per fare il cambio delle 12 persone che saranno a bordo della Concordia durante il viaggio. Lungo il tragitto altri mezzi precederanno e seguiranno il convoglio per fare campionamenti di acqua. Attorno ai 14 mezzi dovrà essere mantenuta un’area di protezione di tre miglia nautiche. Questo spazio – previsto da un’ordinanza emessa il 18 luglio dalla Capitaneria di Porto di Livorno – è necessario per garantire al convoglio un’area di manovra sufficientemente ampia.