• 7 Ottobre 2024 17:08

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Concordia. A marzo il piano per la rimozione del relitto

Avviata una gara d’appalto, in lizza 10 società

 

Saranno scelte entro la fine di marzo, insieme al Comitato scientifico della Protezione Civile, le modalità di rimozione della Costa Concordia. Lo comunica la stessa società di Genova che ha indetto un appalto, “convocando 10 società in tutto il mondo, per la presentazione di un piano operativo”. “L’invito – spiega Costa – è stato indirizzato alle maggiori e più esperte società al mondo, in grado di eseguire l’operazione nel minor tempo possibile, garantendo la massima sicurezza e il minor impatto ambientale: 1) Smit Salvage BV, 2) Svitzer Salvage BV, 3) Mammoet Salvage BV, 4) Titan Salgave, 5) Resolve Marine Group Inc., 6) T&T Marine Salvage Inc., 7) Donjon Marine Inc., 8) Tito Neri S.r.l., 9) Fukada Salvage & Marine Works Co. Ltd., 10) The Nippon Salvage Co Ltd.  Dopo aver incaricato la società Smit Salvage BV, leader mondiale del settore, per la rimozione del carico di carburante della Costa Concordia, ed avere presentato un piano per la rimozione di altri materiali e sostanze potenzialmente inquinanti, pronto ad essere operativo condizioni meteo permettendo, Costa Crociere sta lavorando con massimo impegno e velocità anche sul piano di rimozione della nave, consapevole del fatto che esso rappresenta una priorità per la salvaguardia dell’ambiente e delle attività turistiche dell’Isola del Giglio”.
Ribadendo la priorità del pompaggio del carburante “non appena le condizioni del mare lo consentiranno” la protezione civile ha giudicato i tempi indicati da Costa Crociere “i migliori possibili in una situazione di questo genere, fermo restando che non si possono escludere sin d’ora slittamenti, data la complessità dell’operazione”.

Si è svolto intanto l’incontro tra la popolazione gigliese e il Commissario delegato per l’emergenza. Quest’ultimo si è impegnato a costruire un dialogo collaborativo con la cittadinanza, anche attraverso incontri settimanali sull’isola; i gigliesi potranno rappresentare esigenze, richieste e proposte per rendere più agevole la necessaria convivenza fra la comunità e i soggetti coinvolti nella gestione dell’emergenza.