• 3 Maggio 2024 07:06

Seareporter.it

Quotidiano specializzato in politica dei trasporti marittimi

Autotrasporto genovese pronto al fermo: non arrivano i ristori per i blocchi in autostrada

Le Associazioni dell’Autotrasporto di Genova, con una lettera indirizzata  al Sindaco del Comune di Genova Commissario Straordinario Marco Bucci, al Presidente dell’AdSP del Mar Ligure Occidentale Paolo Emilio Signorini , al Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, chiedono l’urgenza dei ristori compensativi degli extra costi causati dai cantieri autostradali – in assenza risposte dal 15 Febbraio comunicazione formale di protesta del comparto genovese.

Genova, 1 febbraio 2023 – Gli autotrasportatori che operano in Liguria, che hanno subito i danni derivanti dall’apertura a macchia di leopardo dei cantieri sulla rete autostradale e che avrebbero dovuto ricevere da mesi il rimborso dei danni subiti dicono: “basta”. Da un lato lanciando una lettera-ultimatum al Sindaco di Genova, al Presidente della Regione Liguria e al Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale, dall’altro preannunciando che, in assenza di una precisa definizione delle procedure e dei tempi di risarcimento, gli autotrasportatori procederanno a dichiarare alla Commissione garanzia scioperi, i termini di una protesta che culminerà in un fermo della categoria.

Questa – come informa Trasportounito – è la decisione scaturita dall’assemblea generale delle Associazioni di rappresentanza dell’autotrasporto genovese convocata per affrontare una situazione ormai oltre il limite di guardia.

L’autotrasporto denuncia la violazione degli impegni assunti dalle Istituzioni in relazione ai 180 milioni di euro che facevano parte del Fondo da 1,5 miliardi erogato da Aspi a risarcimento del territorio di Genova dopo il crollo del Ponte Morandi.

“Abbiamo atteso anche per troppo tempo e le imprese che operano nel nodo genovese non sono più in grado di sopportare gli extra costi generati dai cantieri – afferma Giuseppe Tagnochetti, coordinatore di Trasportounito – ora non ci resta altro che chiedere urgentemente il rispetto degli impegni e quindi delle garanzie che erano state fornite dalle Istituzioni”.