• 6 Ottobre 2024 03:16

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Assagenti. Rilanciare i porti guardando all’Europa

Assemblea generale degli agenti marittimi genovesi

 

Non solo un tavolo di ascolto ma una task force a livello ministeriale. È questa la proposta che gli agenti marittimi genovesi hanno lanciato alla 67esima assemblea generale in risposta al vice ministro Mario Ciaccia, che aveva auspicato l’avvio di un confronto per individuare nuove soluzioni per lo sviluppo della portualità. “I rappresentanti delle categorie del cluster marittimo — spiega Giovanni Cerruti, presidente Assagenti —  devono avere l’incarico di fornire supporto e consulenza a 360 gradi non  solo per le questioni nazionali ma anche per ciò che si discute nell’ambito europeo, allo scopo di elevare il ruolo dell’Italia nelle sedi competenti”.

La proposta nasce dalle riflessioni sul futuro della portualità a livello comunitario con l’intenzione della Commissione Europea, nelle parole del suo vice commissario Siim Kallas, di emanare entro i primi mesi del 2013 una direttiva per riformare il sistema dei porti affrontando in particolare il tema della riduzione dei problemi amministrativi, della trasparenza dei finanziamenti e del riordino dei servizi portuali.

Una prospettiva che apre un barlume di speranza nonostante il disinteresse verso il settore che anche il governo Monti ha dimostrato avere: “Dagli esponenti dell’amministrazione centrale — dichiara Cerruti — è stato più volte ribadita l’intenzione di adottare misure urgenti per dare impulso ai principali settori produttivi del Paese. Ci aspettavamo che i porti e i trasporti fossero oggetto di azioni immediate ma al contrario, quelle pochissime iniziative governative che hanno toccato la nostra sfera di attività, sono state a dir poco sconcertanti”.

Il riferimento va all’abolizione di alcuni articoli della legge professionale del raccomandatario marittimo (legge 135/77), all’attuale decreto “salva coste” dei ministri Passera e Clini, alla disciplina dei costi minimi dell’autotrasporto, alla mancata semplificazione delle normative doganali, fino alla recente sentenza dell’Antitrust. Cerruti si sofferma in particolare su questo punto: “È una vicenda che ci ha avvilito molto e che rischia di minare il fragile equilibrio delle aziende sanzionate, già provate dalla crisi del settore”.