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Arcese e Grimaldi avviano una soluzione aggiuntiva via nave per far fronte all’emergenza Rastatt.

DiCatello Scotto Pagliara

Set 20, 2017

Il protrarsi della chiusura della linea ferroviaria del Reno e la ripresa, dopo il
rallentamento del periodo estivo, dei flussi di merce sull’asse nord-sud Europa
sono le principali responsabili del consistente deficit di capacità di carico
attualmente in corso. “I camion attualmente disponibili non sono sufficienti a
supplire la mancanza di treni lungo il corridoio svizzero e le soluzioni di backup
messe in campo ad oggi dalle ferrovie sono ancora poco affidabili e comunque
non sufficienti in termini di capacità” – afferma Marco Manfredini COO del Gruppo
Arcese, e prosegue: “Gli ordini dei nostri clienti, dopo il consueto periodo di stasi
estiva, stanno rientrando nel pieno dell’operatività comportando una
concentrazione nei terminali ferroviari di semirimorchi pronti per essere caricati e
limitando di conseguenza la capacità di accettarne di nuovi.”
Ed è proprio per recuperare la capacità di carico e i carichi arretrati che Arcese ha
lavorato attivamente fin da subito per fronteggiare l’emergenza e garantire
l’operatività dei servizi, rafforzando e offrendo soluzioni di backup. Tra queste,
l’iniziativa promossa in collaborazione con il Gruppo Grimaldi per l’avvio di un
servizio ro-ro tra il porto di Anversa e Savona inaugurato il 2 settembre 2017. In
questa prima data la nave è partita in direzione Italia con a bordo già 30
semirimorchi. Il nuovo servizio ha una frequenza settimanale, tempi di transito di 7
giorni e capacità di carico di oltre 100 semirimorchi.
L’obiettivo di questa soluzione, che consolida ulteriormente la partnership tra le due
aziende, è garantire al mercato una più ampia capacità di carico per far fronte
all’emergenza e recuperare gli arretrati di spedizioni ma soprattutto fronteggiare
nuove richieste. Allo stato attuale, infatti, le soluzioni di backup ferroviarie hanno
arcese.com
una capacità limitata che non supera il 50% di quella ottimale e le infrastrutture
terminalistiche sono sature.
“Grazie a questa operativa short-sea, unitamente ai servizi di backup ferroviari
attivati e alla flotta di automezzi di proprietà, stiamo mettendo in campo tutta la
nostra capacità nel ricercare soluzioni per minimizzare gli impatti della chiusura di
Rastatt” aggiunge Marco Manfredini, e conclude “Siamo molto soddisfatti del
supporto ricevuto dal Gruppo Grimaldi anche in questa emergenza e della velocità
di implementazione di un servizio che speriamo essere decisivo nel supportare le
necessità dei nostri clienti in questo momento così delicato.”