• 15 Maggio 2024 02:20

Seareporter.it

Quotidiano specializzato in politica dei trasporti marittimi

Accordo sulla pesca tra Italia e Libia

Sarà creata una società mista

 

Stop ai sequestri di pescherecci italiani da parte delle autorità libiche. La storica diatriba sul limite delle acque territoriali che ha spesso creato tensione tra i due Paesi – risale allo scorso novembre il doppio fermo alle unità Asia e Astra liberate quasi un mese dopo – potrebbe essere stata risolta da una  joint venture. Un accordo, firmato a Tripoli dal sottosegretario alla Pesca del Governo Libico, Abdul Adim Al Gareo, e dal Presidente del Distretto Produttivo della Pesca, Giovanni Tumbiolo, che autorizza trenta unità del distretto siciliano, “a titolo sperimentale e attraverso campagne di ricerca”, ad operare nelle acque libiche.

Il protocollo d’intesa prevede, in particolare, una cooperazione economica, tecnica e scientifica in settori quali pesca, acquacoltura, lavorazione, trasformazione, commercializzazione di prodotti ittici; cantieristica navale; sviluppo dei porti.

La società mista, attiva nel settore della pesca in acque profonde (250-1000 metri), avvierà, tra l’altro, la costituzione di equipaggi misti mentre particolare attenzione sarà posta alle questioni della formazione, dell’innovazione e trasferimento tecnologico.

L’accordo, previsto dal Trattato del 2008, è stato firmato a margine dell’incontro fra il primo ministro Mario Monti e il corrispettivo libico  Abdel Rahim al-Kib. Scopo della visita “riaffermare e rilanciare i rapporti con la nuova Libia, offrire al governo di el-Kib la sponda italiana verso una transizione democratica e ribadire il ruolo dell’Italia, per anni partner privilegiato”.

Non a caso, allargando lo sguardo all’intero bacino, è in preparazione per il 20 febbraio a Napoli una riunione – a livello di ministri degli esteri – del “5+5”, un foro di dialogo fra le due sponde del Mediterraneo (Italia, Francia, Malta, Portogallo e Spagna per l’Europa, Algeria, Libia, Marocco, Mauritania e Tunisia per la sponda sud; a Napoli il formato verrà allargato anche a Egitto, Grecia e Turchia) proprio con lo scopo di rilanciare la cooperazione in un momento decisivo e di velocissimi cambiamenti nell’area.

Nella foto, Al Gareo e Tumbiolo