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Salerno oltre la crisi. Crociere e logistica nel mirino

DiGiovanni Grande

Dic 16, 2012

Annunziata fa il bilancio del primo mandato

 

“Abbiamo firmato il contratto per l’avvio degli interventi del progetto Porta Ovest. I lavori cominceranno a metà febbraio risolvendo uno dei nodi principali del rapporto tra Salerno e il suo porto”. A parlare è Andrea Annunziata, presidente dell’Autorità portuale di Salerno che, in occasione della presentazione della Festa della Comunità Portuale (20 dicembre), stila un bilancio dei primi quattro anni al vertice dell’ente e tratteggia le linee strategiche per il nuovo mandato. Un futuro prossimo, all’insegna della “continuità” con il lavoro svolto fino ad ora, incentrato ancora su quel binomio di  “efficienza e sicurezza” che ha garantito allo scalo un posto rilevante nel panorama nazionale e internazionale.

“Entro la fine del  2013 – conferma Annunziata – avremo a disposizione il Novo Polo Crocieristico. Il prolungamento del Molo Manfredi e la consegna della nuova Stazione Marittima, nonostante le ultime difficoltà, conseguenza anche di un sistema burocratico che complica non meno che la crisi la speditezza delle opere, ci permetterà di accogliere parte delle richieste rifiutate quest’anno. Nel 2012 – continua – sono stati effettuati 70 scali per un totale di 112 mila crocieristi. Nel 2013 gli scali arriveranno a 78 con un incremento del 20% di presenze. Ma il nostro obiettivo, entro 3-4 anni è poter ospitare fino a 200 navi, avvicinandoci alla soglia del milione di passeggeri”.

Ma Salerno non morde il freno solo nel settore passeggeri dove, nell’ambito del progetto delle “Vie del Mare”, è importante snodo per i collegamenti marittimi intercostieri. Punto di riferimento per le “autostrade del mare”, inserito in un network che contempla Valencia, Malta, Tunisi, Tripoli, Messina, Catania, Palermo e Cagliari, intende sfruttare i finanziamenti europei per le infrastrutture (in tutto, circa 350 milioni) per giocare un ruolo nel sistema multi portuale campano che comprende Napoli, Castellammare e Torre Annunziata, “con una logistica integrata regionale sempre più moderna ed efficiente”.

Essenziale, da questo punto di vista, oltre l’adeguamento delle banchine e dei fondali la questione del retroporto. “Da noi – spiega il presidente dell’Ap – la crisi è finita due anno e mezzo fa. I traffici sono in ripresa e l’aumento tendenziale del 15,3% registrato nell’ultimo trimestre dopo gli ultimi lavori di approfondimento dei fondali conferma l’importanza del tema. Una delle nostre sfide sarà collegare le attività portuali con il territorio. È giocoforza cercare nell’interno gli spazi che mancano in città. Abbiamo a disposizione tante zone industriali affamate di logistica. La parte interna della provincia salernitana può contribuire a salvare il porto. E viceversa”.