Beverello e Stazione Marittima sotto assedio. Lo strano caso della discoteca in “zona rossa”
Terra di nessuno. Un’espressione abusata ma che meglio di tutte esprime la condizione di abbandono e degrado di quella parte del porto di Napoli considerata il “biglietto da visita” della città. In tarda serata il Beverello e l’area della Stazione Marittima diventano, infatti, campo di battaglia. Territorio di caccia per baby gang e balordi assortiti. Aggressioni, episodi di violenza, abusi. Senza controllo, senza argini. “Sono scampato da poco ad una allucinante aggressione di una baby gang al Molo Beverello”. Comincia così la denuncia dell’esponente dei Verdi Francesco Borrelli, negli stessi giorni in cui l’Autorità portuale al Seatrade di Miami presentava lo scalo e le bellezze della città al mondo. “Ho avuto la sfortuna di imbattermi in un gruppo di 7/8 ragazzini tra i 7 e i 10 anni che mi hanno preso di mira. Prima mi hanno insultato, poi hanno cominciato a tirarmi pallonate addosso, infine hanno tentato di colpirmi con una pietra”. Un quadro desolante, lo specchio di una città sott’assedio. E di un porto incapace di difendersi, perso tra il chiacchiericcio inconcludente sulle sorti del Grande Progetto, il rimpallo di responsabilità tra enti locali e istituzioni nazionali sulla nomina del Presidente dell’Ap e la conseguente mancanza di una guida “politica” dell’ente; di una gestione dell’Ap in grado di indicare una via d’uscita dall’impasse che nell’anno e più di commissariamento si è tramutato in perdita di traffici e competitività ma soprattutto nella costante rinuncia, nonostante i cambi al vertice a Piazzale Pisacane, a esercitare un minimo di azione regolatrice. Non stupisce, allora, il triste destino notturno dell’area turistica dello scalo. Nello stesso fine settimana della baby gang del Beverello (8-9 marzo) si sono verificate due aggressioni nei dintorni della Stazione Marittima. Dapprima un uomo di 39 anni, accoltellato; la notte successiva un ragazzo di 18 anni, colpito in testa con una bottiglia. Entrambi, diretti al parcheggio antistante la Stazione, uscivano dalla discoteca “The Terminal8”. La stessa discoteca situata curiosamente in un’area che di giorno è interdetta al pubblico per motivi di security. Una zona, giustamente considerata “sensibile” (è qui che attraccano le grandi navi da crociera e si effettuano le operazioni di sbarco/imbarco di passeggeri e bagagli) che nelle serate di apertura è accessibile a chiunque, con risultati paradossali. “Può capitare di veder passare la stessa persona che hai bloccato nel pomeriggio”, confessano gli addetti alla sicurezza. Con una differenza sostanziale. Di notte ciò che prima rappresentava un potenziale pericolo non lo è più e, in caso di disordini o aggressioni, non esiste personale autorizzato e preparato a fornire un servizio d’ordine. Sarebbe il caso, come spiega anche il POT 2013-15 nel capitolo dedicato al Terminal Napoli, che l’Ap cominciasse a vigilare proprio da qui, “secondo i poteri di controllo ad essa affidati dalla legge 84/94 e succ. modificazioni”.